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CONTE: «Prometto serietà e impegno. Voglio giocatori incazzati. La passione di NAPOLI è un fuoco che dobbiamo alimentare»

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A Palazzo Reale è stato il "Conte Day". Il nuovo tecnico azzurro è stato presentato ufficialmente alla stampa, parlando per la prima volta da nuovo allenatore del Napoli.

L'ingresso del tecnico è da grande star, con tanto di sipario che si apre e colonna sonora. "E' la prima volta che mi presentano in questo modo, e c'è un filo di emozione - dice Conte - Ringrazio Napoli. di solito io prima di ricevere do' tutto, qui è successo il contrario e adesso non mi resta che dare in cambio".

"Come mi ha convinto De Laurentiis? Io sono un uomo del Sud, conservo le mie origini e le mie radici. So cosa significa vivere al Sud, cosa rappresenta il calcio per il Sud. Per me è un ritorno a casa, da allenatore di una grande squadra del Sud. Per me è una grandissima soddisfazione tornare al Sud da allenatore della squadra che rappresenta il meridione. Voglio far parte della storia di Napoli, ho ricevuto tanto ma non ho dato ancora niente ed è la prima volta che mi accade. Sono in forte debito nei vostri confronti".

"Napoli è la sfida che arriva nel momento giusto, penso di essere un allenatore che ha maturato esperienze, che mi portano ad affrontare questa affascinante sfida con grande entusiasmo e voglia. Più di una persona mi ha detto 'ma non hai paura?', gli ho risposto 'e di che?': è un piacere conoscendo le difficoltà di una sfida. Nessuno mi ha regalato nulla, ciò che mi sono conquistato l'ho fatto con sudore e fatica. Cerco di trasmetterlo a mia figlia e ai miei calciatori, abbiamo la fortuna ed il privilegio di avere talento, ma senza voglia di lavorare e sacrificarsi, l'ossessione di migliorarsi, non è niente. Questa sfida arriva al momento giusto, per me come persona e ho voglia di godermi questa passione e questo entusiasmo, cercando di ricambiarlo e sarà difficile (ride, ndr). Sono convinto di poterlo fare, ho sempre dato tutto".

"Napoli prima scelta o c'erano altri club? Si può dire e non dire, dall'estero era arrivata qualche proposta interessante ma c'era un discorso con De Laurentiis in cui c'era una promessa che ci saremmo rivisti a bocce ferme, e avremmo deciso se lavorare assieme e indirizzare la barca. Oppure di continuare ognuno per la propria strada. Abbiamo trovato la giusta quadra su ambizione e determinazione, vogliamo ricominciare ed il presidente è il primo a volerlo fare, per costruire fondamenta solide e fare qualcosa di importante che duri nel tempo".

"Quello che posso promettere è serietà. Spesso questa parola viene sottovalutata. Serietà significa dare tutto, significa avere una certa mentalità sul lavoro e significa avere voglia di trasmettere e imparare delle ideee calcistiche. L'obiettivo di un allenatore è rendere orgogliosi i propri giocatori e i propri tifosi. Se i tifosi vedono impegno sono orgogliosi, perché nel calcio ci sono vittorie e sconfitte ma bisogna sempre dare il massimo e anche di più, perché a volte il massimo non basta."

"Napoli è una piazza importante e passionale. E questo sarà sempre, al di là dei calciatori e degli allenatori. Noi dovremo alimentare questa passione, che deve diventare per noi una grande rsponsabilità".

"La faccia che voglio vedere nei giocatori è incazzzata, perché la stagione appena finita non è stata buona. Per questo voglio vedere quel tipo di espressione. Il passato ormai è passato, però penso che nei momenti di difficoltà bisognerà vedere cosa è successo due anni fa e l'anno scorso: scurdammece 'o passato è giusto, ma il dolore ce lo dobbiamo portare dentro perchè ci aiuterà quest'anno a fare qualcosa in più quando ne avremo bisogno".

"Ho scelto Napoli per il progetto. Il presidente è stato chiaro riguardo quello che possiamo fare. Faremo quello che si dovrà fare, in base anche alle esigenze e alle possibilità del club. Noi cercheremo di fare tornare il Napoli al ruolo di alternative alle solite note. De Laurentiis ha portato il Napoli per 14 anni di fila in Europa, poi ha vinto uno Scudetto. L'anno scorso è andato male e ci vorrà un po' di tempo per ricostruire, ma noi ci prendiamo volentieri questa responsabilità per riportare presto Napoli ad essere un'alternativa alle solite candidate allo Scudetto".

"Quanto tempo servirà? Il presidente mi ha parlato di ricostruzione di fondamenta importanti, per cercare di essere competitivi. Chi ha tempo non aspetti tempo, io già domani partirei subito a fare battaglia sotto ogni punto di vista. Poi serve essere realisti, tenere conto che due anni fa si è vinto lo scudetto, e la cosa più imminente su cui riflettere è il presente, è una squadra finita a 40 punti da chi ha vinto il campionato ed è fuori dall'Europa dopo 14 anni. Sono dati da mettere la testa sotto la sabbia, c'è un progetto: non possiamo secondo me competere con le solite note per il monte ingaggi, per investimenti, parliamo di altre realtà. Ma possiamo creare basi solide con il lavoro e la cultura del lavoro, la voglia, il sacrificio. Quando ho detto 'amma faticà', non ci deve combattere nessuno. Se qualcuno pensa di essere più forte per monte ingaggi ed investimenti, ci sono realtà diverse. Ma sulla cultura del lavoro e sulla voglia di vincere ed ammazzare sportivamente l'avversario nessuno ci è davanti. E così possiamo colmare il gap con le altre. Io non ho tanta pazienza".

Su Di Lorenzo e Kvaratskhelia. "Stiamo gestendo la situazione con il club nel migliore dei modi. Io sono stato molto chiaro con il presidente, prima di parlare di altri aspetti contrattuali o di aspetti economici, ho avuto una rassicurazione: avrei deciso io chi sarebbe rimasto e chi magari poteva prendere altre strade. Sono stato categorico, se parliamo di Napoli e di riscatto, di ricostruzione, e pensiamo di andar via, allora è tutto un controsenso. Ho trovato grande condivisione, ho parlato anche con tutti i giocatori perchè volevo conoscerli e dirgli le nostre idee. Ho sentito cosa avevano da dirmi, però alla fine se ci sono problemi li si risolvono. I giocatori che fanno parte del progetto saranno al 100% parte del mio Napoli, è chiaro e deve essere un messaggio che arriva a tutti. A Napoli non c'è confusione ma chiarezza di idee, sappiamo cosa fare e lo faremo".

Ancora su Di Lorenzo e Kvara. "Voglio aggiungere che oltre a essere un giocatore top, è un uomo di grande livello. Ed è importante avere giocatori così nello spogliatoio. Anche su Kvara posso dire che è un ottimo ragazzo. Forse lo scorso anno anche la frustrazione ha portato a situazioni che non erano proprio limpide. Detto ciò, i giocatori sanno che ci sono le difficoltà, siamo tutti uomini e bisogna rimboccarsi le maniche, con stima e fiducia, sapendo che ho a che fare con uomini e calciatori. Quest'anno dev'essere una stagione di rivalsa".

Ancora su Kvara. "Rimane qui, punto. Non vorrei che ci fosse un ritornello, anzi sia chiaro. Lui è forte sia sualla fascia sia quando viene dentro al campo. Noi proveremo a esaltare le sue caratteristiche, portandolo dentro quando serve e tenedolo largo quando occorre. Dobbiamo essere noi ad assecondare le sue caratteristiche. Lo stesso discorso vale per Politano, Ngonge, Lindstrom, giocatori che saltano l'uomo e che sanno giocare dentro al campo. L'idea tattica è molto chiara, dovremo solo decidere quando difendere con quattro o cinque difensori a seconda dell'avversario. La costruzione però sarà sempre molto simile".

Su Osimhen. "Sapevo benissimo della situazione, e mi era stata descritta in modo chiaro. Per questo motivo non posso parlarne perché è una situazione precedente al mio arrivo per cui la gestirà il club".

Sugli scontenti. "Quello che mi auguro che possa cambiare nel mio percorso triennale a Napoli è che il Napoli venga visto come una tappa di passaggio ma come una meta. Altrimenti facciamo sempre discorsi su discorsi, un calciatore viene al Napoli perchè sa di lottare per qualcosa di importante ogni anno. Deve sentirsi responsabile, se a uno viene il mal di pancia e non è contento sta con me ogni giorno, gli racconto due cose e magari mi faccio aiutare a fare l'allenatore. Questo discorso del non contento io non lo accetterò mai... patti chiari e amicizia lunga".

Su Meret e Caprile. "La spina dorsale della squadra comprende anche il centrale difensivo ed il centrocampista oltre a portiere ed attaccante. Meret è il nostro portiere, gode della massima fiducia, gli ho già parlato e sa benissimo quali sono le mie richieste personali nei suoi confronti. Parliamo di un portiere con grandi potenzialità, da parte mia gode della massima stima. Caprile sta arrivando, lo stavo seguendo perchè sta facendo un percorso importante tra Bari ed Empoli. Ora è ancora con noi, abbiamo la fortuna di poter contare su due portieri che sono presente e futuro della porta del Napoli".

Su Buongiorno. "Girano tanti nomi, cercheremo di trovare il migliore rispettando sempre determinati parametri. Cercheremo di fare qualcosa tatticamente e di uomini, per dare più equilibrio e sostanza".

Le vittorie rapide con Juventus, Chelsea e Inter. "Forse vedo più analogie con la situazione che trovai al Chelsea, che due anni prima aveva vinto lo scudetto e poi finì fuori dalle coppe arrivando decimo. Penso che sia stato fatto qualcosa di incredibile, sapete benissimo che in Premier League ci sono tante superpotenze. Fu qualcosa di incredibile. Quello che non posso promettere è la vittoria, vince solo una squadra, ma posso promettere che inizieremo un percorso in cui dovremo essere competitivi per vincere: è molto difficile perchè vince solo una squadra, serve testa bassa e pedalare, parlare poco. Servono solo i fatti, non i proclami e le chiacchiere. Sono una persona del fare, il dire o cercare di rendere l'aria fritta non sono il tipo. Non sono nemmeno troppo paziente, dobbiamo stare zitti e pedalare, cercare di recuperare ciò che abbiamo perso".

Calcio e città. "Napoli la conosciamo, Napoli è malata di calcio in senso positivo, ci sarà sempre questo entusiasmo. In maniera obiettiva è inevitabile che la città debba migliorare per proprio conto, può andare di pari passo con il calcio ma chi deve migliorare la città deve prendersi la responsabilità di continuare a fare ciò che sta facendo. Noi allenatore e calciatori siamo partecipi di questo, e cercheremo con il calcio di coinvolgere sempre di più il popolo napoletano. Dobbiamo andare di pari passo e sarebbe bellissimo veder Napoli continuare a crescere sotto ogni punto di vista".

Su Lukaku. "Parliamo di un ragazzo forte, come Osimhen, un calciatore eccellente. Non ci sono altri commenti da fare, serve ammirarli quando giocano, speri sempre di averli nella tua... (lapsus, ndr) ...dalla propria parte".

Su Raspadori e Folorunsho. "Io voglio fare crescere i giocatori. L'obiettivo mio è cercare di migliorare tutti i calciatori della rosa, questo dev'essere chiaro. Ho sentito Folorunsho, è un ragazzo come Caprile che ha fatto un percorso importante: è passato per Bari, poi al Verona in Serie A. Ha qualità fisiche impressionanti, è uno dei giocatori di cui sono curioso di conoscere quanto prima. Raspadori è un calciatore che ha grandi qualità tecniche, ci può dare tanto e voglio conoscere anche lui quanto prima. Una cosa è vederli in televisione, una cosa è vederli da vicino, vedere la loro forza, lavorare sotto tanti punti di vista per renderli più forti: non deve però mancare la voglia di migliorare".

Sul mercato. "Non bisogna farsi prendere dal panico e fare le giuste considerazioni e prendere le giuste decisioni. Noi come rosa avremo tanti confermati perchè sono giocatori validi tatticamente e umanamente. Cercheremo di fare cose mirate che possono portarci benefici, a rinforzarci, cercheremo di farlo. Basi solide hanno competenze importanti, io so che il mio più grande pregio è migliorare il calciatore: è il mio obiettivo, spesso ci sono riuscito e so di poter contare su una base molto solida. Poi dopo gli Europei ci sarà il mercato aperto fino ad agosto e cercheremo di fare il meglio rispettando sempre i nostri parametri".

Sulla difesa. "E' il reparto su cui lavorare di più, perché ce lo dicono i numeri dello scorso anno. Abbiamo preso 48 gol e siamo finiti decimi. Il dato che lascia sconcertati sono i 27 gol presi al Maradona. Bisogna trovare un equilibrio, perché non ho mai visto squadre che si qualificano per la Champions con delle difese che prendono tanti gol. Serve equilibrio, troppo offensivo o difensivo non porta da nessuna parte. Di solito quando le squadre vincono vincono sempre col miglior attacco e la miglior difesa".

Identità tattica. "Tatticamente le caratteristiche dei calciatori sono importanti, l'allenatore bravo li mette nelle caratteristiche giuste: non andrò mai dietro ad una mia idea per snaturarli, cercherò sempre l'idea giusta. Tatticamente saremo molto duttili, io con i ragazzi ci voglio lavorare dopo averli visti in televisione. Vorremo fare sempre un gol in più dell'avversario, altrimenti non vinceremo".

Il lavoro e la settimana tipo. "A me piace lavorare il giusto, se paragono il mio lavoro a livello di fatica facciamo un terzo di quello che facevo io da calciatore. Si usa molto più il pallone, si fa meno fatica. Però a volte la fatica bisogna farla e sentirla, perché ti aiuta a conoscere te stesso, ti insegna a reggere lo stress e la pressione. Dietro il mio metodo c'è una filosofia che ho creato nella mia testa dopo 15-20 anni da calciatore. Avendo anche il piacere di essere allenato fisicamente da un figlio di Napoli, Ventrone, che voglio ricordare".

Su Ibrahimovic. "Io rispetto tutti, non ricordo bene cosa abbiano detto altri: io mi considero un manager gestionale e d'allenamento, magari da qualche altra parte questo ruolo poteva dare fastidio".

La scossa. "La leadership te la conquisti con l'esempio, la prima cosa che ho sempre fatto e che farò sarà dare l'esempio, dimostrare di essere pronto a dare tutto, a mettermi davanti a tutto e loro dovranno darmi tutto. Questa è la base, una cosa che mi fa arrabbiare è quando non vedo la maniera giusta, mi fa capire che qualcuno non è adatto al mio modo di pensare: all'inizio è sempre tutto rosa e fiori, tutti disponibili, ma durante il percorso ci sono difficoltà, fatiche, e tanti poi li perdi per strada. Io mi auguro di trovare tanti calciatori pronti a seguire un percorso, quando arrivi alla fine poi il percorso non lo abbandoni più. Mentalità è arrivare alla fine del percorso".

La gestione della vittoria. "Quest'anno sarà totalmente diverso. Il Napoli si è trovato a gestire la vittoria, gestirla è diverso dal pensarsi secondo, quinto. Quando vinci, le dinamiche cambiano: ci sono onori e oneri, sei bravo e bello ma poi devi affrontare cose. Dovremo far tesoro dell'anno scorso per cercare di capire che la vittoria noi dobbiamo ricercarla di nuovo, ed esser più bravi a gestirla. La gestione della vittoria non è stata buona, sotto tutti i punti di vista. Due anni fa tutti hanno vinto, lo scorso anno hanno perso tutti. Nessuno deve scendere dal carro in caso di vittoria o sconfitta, si deve far tesoro delle cadute. Sono sicuro che tutte le componenti avranno fatto tesoro di questo, per un nuovo percorso che speriamo possa portare ad una nuova vittoria".

La promessa a De Laurentiis. "Lui è un tifoso del Napoli ed è colui che ne risponde in chiave economica. La promessa che posso fargli è di dirgli sempre la cosa che penso, non cambierò il mio modo di essere, sono una persona molto pulita. Come mi vedete. Se è blu è blu per me, non è che vengono a dirti che è rosso. Io se devo dire qualcosa al presidente lo sa benissimo che gliela dirò direttamente".



RISULTATI
23.05
Cagliari
Fiorentina
2 - 3
24.05
Genoa
Bologna
2 - 0
25.05
Verona
Inter
2 - 2
25.05
Juventus
Monza
2 - 0
25.05
Milan
Salernitana
3 - 3
26.05
Atalanta
Torino
3 - 0
26.05
Empoli
Roma
2 - 1
26.05
Frosinone
Udinese
0 - 1
26.05
NAPOLI
Lecce
0 - 0
26.05
Lazio
Sassuolo
1 - 0
CLASSIFICA
1
Inter
94
2
Milan
75
3
Juventus
71
4
Atalanta
69
5
Bologna
68
6
Roma
63
7
Lazio
63
8
Fiorentina
60
9
NAPOLI
53
10
Torino
53
11
Genoa
49
12
Monza
45
13
Verona
38
14
Lecce
38
15
Udinese
37
16
Empoli
36
17
Cagliari
36
18
Frosinone
35
19
Sassuolo
29
20
Salernitana
17
PROSSIMO TURNO