Non possiamo usare ancora l'aggettivo imbarazzante, perché l'abbiamo già fatto altre volte in questo Europeo dell'Italia... e anche perché stavolta è stato pure molto peggio. L'Italia che viene spazzata via (ben al di là di quanto dice il punteggio) dalla Svizzera è qualcosa di cui dobbiamo diventare rossi di vergogna.
Sembravamo un gruppo di vacanzieri ai quai a un certo punto lanciano un pallone per passare un poco di tempo.
Spalletti ha fatto il capovillaggio. Anche lui ha esaurito il fluido-Scudetto, e pure il culo che l'aveva portato fin qui.
La partita dell'Italia è un insulto alla nostra storia, prima ancora che al titolo di campioni in carica che ci portiamo dietro. La Nazionale di Ventura e l'ultima di Mancini a confronto sembrano il Real Madrid.
La Svizzera ci porta a spasso come si fa col cagnolino, ci massacra con un ritmo altissimo e con un pressing asfissiante. Siamo lenti, senza idee, con alcuni giocatori improponibili.
Ancora una volta le scelte di Spalletti sono pessime: l'eroe Zaccagni resta fuori e in campo ci va El Shaarawy (inconsistente, e peraltro rischia un rosso diretto a fine primo tempo), Scamacca che è più fermo di un palo della luce e svogliato come un bambino al quale hanno dato i compiti per le vacanze, Cristante che non combina nulla se non completare il numero di giocatori in campo.
Non sfruttiamo neppure quel capitale enorme che abbiamo in porta, visto che Donnarumma nel primo tempo fa due prodigi: il primo su Ebmbolo che gli era arrivato a tu per tu, il secondo su punizione di Rieder (che devia sul palo). Ma non è che Gigio possa essere sempre l'ancora di salvezza, e infatti poco dopo la mezz'ora nulla può sul tiro di Freuler che porta avanti gli elvetici.
L'ultima umiliazione ce la infligge l'arbitro, che dà solo 2 minuti di recupero... il messaggio è chiaro: meglio finirla subito con questo strazio.
A inizio ripresa come volto nuovo c'è solo Zaccagni. Ma dopo soli 50 secondi la Svizzera raddoppia con Vargas.
Noi siamo così ridicoli che la prima nostra occasione la crea Schaer (51'), che di testa devia verso al sua porta, spiazza il portiere e centra il palo.
Al 62', visto che non abbiamo ancora fatto un tiro, Spalletti mette Retegui per Barella.
E almeno al 72' l'argentino tira nello specchio. Debole, ma tira.
Prendiamo un altro palo (74'), con Scamacca, ma era in fuorigioco.
Entrano anche Cambiaso e Pellegrini.
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