L'unico che (finora) ha resistito al fallimento post-Scudetto è Giuntoli, che a questo punto si starà grattando gli zebedei. E' andata malissimo anche a Spalletti, che fino a ieri faceva il profeta/predicatore, come se avesse inventato lui il calcio. E invece ha prodotto la peggior Nazionale degli ultimi decenni: senza gioco, senza idee, senza manco le palle. Il buon Capello gli ha fatto notare che "non ci facevano vedere palla... ed era la Svizzera, mica il Brasile".
Anche a Spalletti lo Scudetto napoletano ha fatto mentalmente malissimo, perché l'ha convinto di essere mago Merlino, che poteva fare la qualunque e gli sarebbe andata sempre per il verso giusto.
Ma il culo, quando ti premia e ti spinge per molto tempo, a un certo punto ti presenta il conto. Il Napoli ha pagato i 12 mesi vissuti con i pianeti tutti allineati, con altrettanti in cui ogni pianeta andava a cazzo suo.
Spalletti ci aveva visto lungo, scappando subito da Napoli. E pensava che fuggendo sarebbe scampato a questa sorte. Del resto il culo l'ha aiutato anche negli ultimi mesi (basta ricordare il rigore non dato all'Ucraina nello spareggio Europeo, oppure il gol di Zaccagni a 7 secondi dalla fine).
Ma come nel film "final destination", il destino l'ha rincorso alla fine l'ha acchiappato, facendogli un mazzjatone solenne.
I nodi sono venuti al pettine contro la Svizzera, che ci ha mortificato sotto il profilo del gioco e stavolta, a differenza di Mancini, il ct non può manco prendersela con Jorgihno per un rigore sbagliato. Semmai deve ringraziare Donnarumma, che gli ha evitato almeno 6-7 gol in tutto questo Europeo.
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