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Gravina e Spalletti scaricano le colpe sui club, sulle leggi e sul sistema calcio... E si autoconfermano

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Una conferenza stampa molto italiana. Infarcita di scusanti, di problemi che dipendono da altri, di promesse che domani sarà tutto più bello. Quella di Gravina e Spalletti è una conferenza stampa sostanzialmente inutile, e per questo ridicola visto lo scempio di ieri.

Attacca per primo Gravina: "Non abbiamo nulla da nascondere, siamo tutti responsabili. Dobbiamo continuare ad essere responsabili, appellandoci al senso di responsabilità". Uno slogan politico (a proposito, sulla sua ricandidatura evita di rispondere, e questo fa pensare che si ripresenterà a marzo 2025)".

Poi si conferma assieme al CT: "Abbiamo un progetto pluriennale e non possiamo abbandonarlo dopo 8-9 mesi di attività... è un percorso pluriennale il nostro". Belli cazzi, è comodo allungarsi la vita parlando di progetti pluriennali.

"C'è da rivedere qualcosa nell'approccio". Ma giusto qualcosina...

Eppoi arriva lo scaricabarile: "Il fallimento non dipende dalle scelte del presidente federale, ma dipende dal mercato, dagli imprenditori delle singole aziende, dalla politica del calcio che abbandona sempre più le nazionali".
Se la prende anche con le leggi: "Ci sono delle leggi nazionali e internazionali che impediscono di imporre delle cose a società imprenditoriali. Stiamo resistendo strenuamente ad aprire ancora di più il tesseramento di extracomunitari. Mi dispiace ma ci sono delle resistenze al nostro interno e io non riesco, per alcune norme, a cambiare questa cosa."

E Spalletti? Da ieri sera ha abbandonato la faccia incazzata del permalosetto che risponde anche male alle domande scomode. Sta con le "recchie calate" e dice la sua: "Devo ringraziare i tifosi per la vicinanza e l'amore che ci hanno dimostrato, e devo ringraziare i calciatori per la disponibilità e la professionalità. Ringrazio la federazione e lo staff. Indietro non ci posso tornare, ma è chiaro che qualcosa ho sbagliato: ho tentato di ringiovanire la squadra e siccome rimango qui in futuro verrà fatto ancora di più. Il dispiacere è che attraverso il mio risultato non è stato possibile far vedere il livello della Federazione di qualità, loro dipendono dai nostri e miei risultati. Restano intrappolati nell'idea generale che ci si fa attraverso un risultato ma loro sono davvero dei top collaboratori. Sono uno, anzi quello con più responsabilità di tutti".

"Io sono entrato dentro quando c'era un'urgenza di risultati e probabilmente per ciò che necessitava il momento siamo stati bravi fino a un certo punto, non siamo riusciti a crescere dentro a questo mini-percorso fatto e nella gara di ieri s'è fatto un passo indietro importante che non si può accettare. Ma si riparte da lì e io penso di sapere cosa fare. Nelle scelte future tenterò di ringiovanire ulteriormente la rosa perché la gestione di alcune cose non mi ha dato le risposte che cercavo. Calciatori del livello di Chiellini e Bonucci sono difficili da trovare, ma s'è visto anche che dando spazio a calciatori come Calafiori si possono trovare nuovi protagonisti. Si va a cercare un futuro più dal basso, più giovane, con energie nuove e che abbia forze nuove".


RISULTATI
10.01
Lazio
Como
1 - 1
12.01
Milan
Cagliari
-
12.01
Empoli
Lecce
-
12.01
Monza
Fiorentina
-
12.01
Genoa
Parma
-
12.01
Udinese
Atalanta
-
12.01
Bologna
Roma
-
12.01
Venezia
Inter
-
12.01
Torino
Juventus
-
12.01
NAPOLI
Verona
-
CLASSIFICA
1
NAPOLI
44
2
Atalanta
41
3
Inter
40
4
Lazio
36
5
Juventus
32
6
Fiorentina
32
7
Bologna
28
8
Milan
27
9
Udinese
25
10
Roma
23
11
Torino
21
12
Empoli
20
13
Genoa
20
14
Parma
19
15
Como
19
16
Verona
19
17
Cagliari
17
18
Lecce
17
19
Venezia
14
20
Monza
10
PROSSIMO TURNO
19.01
Como
Udinese
19.01
Fiorentina
Torino
19.01
Bologna
Monza
19.01
Inter
Empoli
19.01
Cagliari
Lecce
19.01
Verona
Lazio
19.01
Atalanta
NAPOLI
19.01
Roma
Genoa
19.01
Parma
Venezia
19.01
Juventus
Milan