Antonio Conte ha presentato il suo staff tecnico, che hanno ricevuto le domande dei tifosi in piazza Madonna della Pace.
La intro di Conte. "Grazie ai tifosi, per la squadra è importante che voi siate venuti a Dimaro a trascorrere questo ritiro insieme a loro. Veramente grazie della passione e dell'entusiasmo che ci state trasferendo".
Poi Conte ha introdotto uno ad uno i membri del suo staff.
Su Lele Oriali: "Ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo quando ero CT. Tavecchio mi chiese se avessi un ex calciatore o un amico nel calcio da introdurre come dirigente in Nazionale per starmi vicino. Io dissi al presidente che non ne avevo, mi propose Lele Oriali. Parlai con Lele e sinceramente dopo dieci minuti mi ha convinto subito: una persona seria e a modo, una persona che parla poco ma si fa capire. Questo è molto importante, per me rappresenta una persona molto importante in tutto. Nella gestione del rapporto coi calciatori è il top, è stato un grande dirigente e percepisce tante situazioni. Avere gli occhi di Lele oltre i miei è veramente molto importante. Ed è molto apprezzato dai calciatori perché si fa voler bene: non è tenero ma è giusto e quando sei giusto ti fai rispettare sempre".
Oriali ha ricevuto una domanda su Maradona avversario: "Direi proprio che è il più forte che ho affrontato... erano altri tempi. Mi sembra superfluo dire che è stato il più forte calciatore mai visto, nonostante ho incontrato tanti campioni come Zico, Platini, Zidane e Rivera. Sono stato fortunato! Non avevo niente da perdere, giocavo tranquillo e rilassato. Sono contento di ricordarlo. Burgnich? Alla prima convocazione avevo 17 anni e mezzo, mi misero in campo con una leggenda. Dopo la cena andai in camera e spensi la luce subito, mi misi sotto le lenzuola come una mummia! C'era molto più rispetto, rispetto ad oggi. I tempi sono cambiati ma si sentiva di più prima il rispetto per chi giocava, per le leggende. Come Facchetti, Mazzola, Suarez, Burgnich. E tanti altri, che oltre ad esser stati compagni in campo, sono stati compagni di vita: mi hanno fatto capire cosa deve fare un calciatore per arrivare a grandi livelli. Mi prendevano per l'orecchio, mi rimettevano in riga e pedalavo. Mi hanno instradato come uomo oltre che come calciatore".
Gli chiedono anche come potrà aiutare a rilanciare il Napoli. "Portando la mia esperienza, i miei trascorsi da giocatore e da dirigente. Una carriera molto lunga la mia, c'era ancora la tv in bianco e nero. La fortuna mi ha accompagnato. Riuscendo a raggiungere anche traguardi importanti che all'inizio non pensavo. Quello che posso dare e dire è che farò il possibile per portare valore aggiunto al Napoli. Avrò la gestione sportiva della prima squadra, ho la fortuna di avere ottimi dirigenti che mi daranno subito una mano e che mi han fatto sentire subito parte integrante. Sicuro che ci toglieremo delle soddisfazioni!".
Gli chiedono che ambiente c'è: "Dopo l'esperienza negativa dell'anno scorso, sono sincero, c'era un po' di preoccupazione. Dopo questi giorni insieme, sono molto contento: non molto soddisfatto ma molto contento. Perché è un gruppo che si impegna e questo è un buon punto di partenza. Servirà tempo per capire e lavorare, ma non abbiamo troppa pazienza. Come inizio sono soddisfatto".
Su Stellini: "Cristian è il mio primo assistente, è stato mio ex calciatore e vi posso dire una chicca: vado a Siena ad allenare, l'anno prima lui giocava a Bari. Lo chiamo e gli dico: "Come stai?", gli chiedo di venire. "Ma io vengo subito!", mi risponde ma pensava l'avessi chiamato per giocare. E invece lo volevo come assistente nel mio staff! Devo dire che è molto bravo e sta facendo veramente grandi cose".
A lui viene fatta una domanda sul mercato: "L'attaccante che ci serve... Sicuramente sceglierei un attaccante con una struttura importante, quale quella di Osimhen. Un attaccante che abbia più frecce al suo arco e possa portare al Napoli e al nostro sistema di gioco caratteristiche che possano dare dei gol ma anche esaltare i compagni di reparto che lavorano insieme a lui".
Sul fratello Gianluca Conte: "Merita al di là dell'affetto, per questo viene a lavorare con me. Altrimenti col rispetto per la famiglia, ma non do corsie preferenziali: non l'ho mai fatto nella mia vita. Non lo faccio con le persone a me vicine. Ha iniziato a lavorare con me andando in giro a vedere le partite, adesso è in pianta stabile con me. Lui è il capo match analyst e in più dà un grosso aiuto anche in campo come assistente soprattutto per la parte difensiva".
Su Mauro Sandreani: "Lo conoscete tutti, ha fatto l'allenatore per tantissimi anni. Ha un'esperienza calcistica importante, è bravissimo nell'analisi di squadre e calciatori. Una persona che ci dà una grossa mano sotto tutti i punti di vista: analizza i calciatori che valutiamo e le squadre che affrontiamo o le novità che ci sono in giro per migliorare nelle nostre idee calcistiche".
Per lui una domanda sul modulo: ""Le valutazioni le sta facendo Conte, lavorando su un modulo che può sfruttare le caratteristiche dei giocatori. La costruzione passa da tre difensori e due centrocampisti, lo sviluppo passa dai quinti, dai due trequartisti e la punta. Conoscendo la metodologia di Antonio da diversi anni, credo non ci vorrà tanto tempo. Le memorizzazioni di certe giocate così sofisticate sono complesse all'inizio. Ma una volta assorbite, andranno a ruota libera: questa è la storia di Antonio".
Sul preparatore ateltico Costantino Coratti: "Mi dissero ad una esperienza vieni da solo perché non possiamo pagare altre persone. Io ad Arezzo trovai Coratti, ho iniziato il mio percorso e ci siamo trovati anche se non mi ha seguito da subito. Durante il mio percorso l'ho richiamato, adesso lavora da tantissimi anni con me. La cosa bella di Costantino è che è sempre positivo, ha il sorriso sulle labbre. Servono persone positivi per far affrontare ai calciatori gli allenamenti pesanti e duri. Lui è cresciuto tanto ed è molto bravo".
Gli viene chiesto della preparazione degli azzurri. "Preparazione atletica e sessioni dure, che tipo di feedback sta avendo? Buona sera a tutti, in effetti stiamo portando un metodo nuovo. Che non è solamente fisico, di concentrazione e di applicazione. Non è semplice nei primi giorni impattare questo tipo di lavoro. Io sono contentissimo, il mister pure sulla risposta della squadra. Ma è solo l'inizio, la prima fase, l'istruzione di un metodo che continuerà a lungo".
Su Tiberio Ancora, personal trainer ed educatore alimentare. "Lui è il nostro nutrizionista, mi ha seguito dall'inizio. Io penso che la corretta alimentazione sia molto importante per prevenire infortuni, affrontare la partita e recuperare. Ha un talento innato, essendo anche un ex calciatore che ha avuto esperienze all'estero. ha il talento di riuscire a entrare ed avere grande empatia coi calciatori, li convince a seguirlo. Ci è riuscito anche in Inghilterra dove non è semplice convincere i calciatori a seguirti. Lui è molto empatico coi calciatori: puoi essere uno scienziato ma devi poi entrare nel cuore della gente. Ha grande talento e gliel'ho sempre riconosciuto".
Sul match analyst Giuseppe Maiuri: "Una new entry per me, in pochissimo tempo e in questi 7 giorni ha dimostrato di essere molto capace. Mi auguro che questi complimenti non ti rallentino ma ti servano per accelerare! L'anno scorso era nello staff di Tudor, a Marsiglia e alla Lazio. Quest'anno abbiamo fatto un bellissimo acquisto".
Sul collaboratore tecnico Elvis Abbruscato: "Questo è il primo anno che sta con me. Ha entusiasmo e passione, è molto positivo e quindi gli auguriamo il meglio possibile!".
Infine Conte ha voluto citare anche Manna. "Sta lavorando tanto, è anche lui una nuova figura ma anche lui un grande lavoratore, ed è quello che in questo periodo è il più sotto stress e pressione! Lo ringraziamo per sopportarci perché è molto importante. Per il resto ringrazio la piazza, di cuore: vedere tutta questa gente, sono tornato indietro negli anni. Avere il contatto con la gente ti emoziona e ti dà belle emozioni. Faremo di tutto per rendervi orgogliosi della vostra e nostra squadra! Grazie".
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