Inutile girarci troppo intorno: una discreta fetta del mercato del Napoli passa attualmente per la cessione di Osimhen. Fatta quella, si sbloccherebbe subito Lukaku e forse anche un altro paio di colpi sarebbero messi in ghiaccio in altri reparti (da ufficializzare magari dopo altre cessioni, per evitare atti di sciacallaggio di mercato).
Ma la vicenda Osimhen resta molto complicata.
L'unica offerta soddisfacente per il Napoli è arrivata dall'Arabia, ma Osimhen non vuole andarci.
L'offerta arrivata dal PSG soddisfa Osimhen, ma non il Napoli.
L'ipotesi Chelsea era complessa per il Napoli, ma tanto è stata stroncata dallo stesso Osimhen.
Come ti muovi ti muovi, la coperta è troppo corta e non riesce a scaldare tutti.
Ovviamente in questa faccenda ognuno fa il suo gioco. Il Napoli ha il giocatore sotto contratto e può legittimamente chiedere la cifra che vuole. Osimhen ha un ingaggio da star e legittimamente non vuole tagliarselo. Il PSG è quello che dovrebbe portare i soldi e può legittimamente decidere quanti.
Apparentemente la posizione più scomoda (a parte quella di Conte, che deve lavorare senza l'attaccante) è quella del Napoli, che si trova bloccato da tutta questa situazione.
Ma in realtà quella più pericolosa è del PSG, perché mal che vada il Napoli si tiene Osimhen, mentre i francesi mal che vada dovranno tenersi gli "scaricati" Kolo Muani e Gonçalo Ramos, che nessuno vuole, e cercare comunque un altro attaccante.
Va poi aggiunto che questa partita a scacchi se la stanno giocando pure male, perché se fai il tirchio su Osimhen e poi spendi 110 milioni per Joao Neves e Willian Pacho, è chiaro che fai indispettire il Napoli a cui chiedi uno sconto per Osimhen. Senza contare poi lo "sgarbo" su Kvara, sedotto in estate all'insaputa del club azzurro.
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