Il centrocampista Frank Anguissa ha rilasciato un'intervista al canale Yotube della Lega Serie A.
“Vogliamo fare meglio, perché sappiamo tutti che la scorsa stagione non è stata davvero dura. Quest’anno vogliamo riportare il Napoli dove era prima dell’anno scorso. Non sarà facile ma tutti si impegneranno per garantire che la stagione vada il meglio possibile".
Il ricordo Scudetto che porterà nel cuore: “A dire la verità non ce n’è uno in particolare. Non c’è momento più bello di quando eravamo tutti allo stadio con i nostri tifosi e tutta la città di Napoli che festeggiavano il momento in cui eravamo ufficialmente campioni d’Italia. Direi i festeggiamenti al Maradona con tutti: tifosi, staff, dirigenti, giocatori, famiglie, dirigenti del club. Quello è il momento più bello per me e quando penso allo scudetto mi viene in mente quelloâ€
Sull'arrivo di mister Conte: “Oltre all’area sportiva, è un allenatore con un lato umano. Me lo ha dimostrato più volte. E’ vicino ai suoi giocatori e preferisce dire una verità che fa male piuttosto che una bella bugia. Mi piacciono molto le persone oneste e leali. E’ per questo che avete visto come ci troviamo a nostro agio con lui. Non è facile ogni giorno perché è difficile, pensiamo però che sia più che altro una benedizione sotto mentite spoglie. Da quando è arrivato ci ha dimostrato che vuole i guerrieri e che non lavoriamo solo sull’aspetto fisico e tattico ma anche su quello mentale che è importante. Ci ha mostrato che i calciatori non hanno bisogno solo di tattiche o di giocare perché se si vuole essere un top competitor bisogna essere mentalmente preparati e pronti a tutto. Devo dire che il suo staff è composto da brave persone professionali e ci spingono ogni giorno. La mia sensazione è che ti mostri che il tuo corpo è tuo e non ci sono limiti. Ci sono cose che non avevo mai fatto prima di lui e ora mi dico che è possibile fare. Questa è una delle sue grandi qualità . Oltre ad essere genuino ed essere vicino ai suoi giocatori, è sempre pronto a difenderci. In cambio pretende tutto in campo. “Vi darò tutto e vi difenderò, ma datemi tutto in campo e non sarà mai colpa vostra ma miaâ€, ci diceâ€.
Su cosa gli piace fare in campo: “Aiutare i compagni. Fare ciò che è più importante per il gruppo in quel momento. Questo è quel che menzionerei in termini di qualità , ma non è necessariamente una qualità standard. E coloro che mi circondano a volte mi dicono che sacrifico un po’ troppo me stesso per il collettivo e che potrei fare di più in termini di gol o di impatto decisivo, perché alle volte sono stato troppo generoso in termini di impegno. Penso troppo a ciò che è bene per la squadra e a volte mi limito senza volerlo. Non posso dire di preferire una partita dove sono più creativo rispetto a un match in cui sono più coinvolto nel riconquistare palla o nel mostrare la mia resistenza. Si tratta di dire a me stesso cosa è più importante e cosa fare in quel momento per aiutare la squadra. Quindi se me lo chiedete, direi di capire e sapere quale sia la cosa già importante in quel momento per aiutare la squadra. Se si tratta di dribblare, di un passaggio semplice, di correre. Faccio quel che serve alla squadra e sono feliceâ€.
Le origini: “La gente non sa quanto sia difficile il calcio. Ci sono migliaia di giovani o addirittura milioni che cercaon di intraprendere una carriera da professionista. Non è stato facile, ci sono tanti sacrifici e tante cose da prendere in considerazione per diventare un calciatore professionista. Quando vedi i calciatori in tv ti fanno sognare e ora posso far sognare altri, soprattutto i giovani, il che è incredibile. Quando guardo al percorso che ho fatto, anche se gli altri non possono vederlo, so che non è stato facile e che ho raggiunto qualcosa di grande. Dico che tutti i calciatori che sono riusciti a costruirsi una carriera grande o decente hanno fatto una grande cosa, perché non è facile. Non tutti riescono ad avere successo. Ho lasciato il io quartiere e la mia città per venire in Europa e sono riuscito a giocare e integrarmi e creare una carriera. Ho anche guadagnato soldi per sfamare la mia famiglia che era piuttosto povera, quindi non c’è niente di meglio per me. Sono così felice e grato a Dio per questoâ€.
Cosa gli piace di Napoli: “La fiducia e l’ospitalità napoletana. Sapete che parlare di razzismo è un argomento delicato ma come uomo nero che vive a Napoli, in Italia, non ho mai sperimentato nulla del genere. Ho avuto a che fare con persone affettuose e amabili che sono state così ospitali con me e la mia famiglia. Poi ci sono alti e bassi sempre. L’anno dello scudetto è stato incredibile. L’anno dopo è stato un po’ difficile perché i tifosi del Napoli facevano fatica a vedere la squadra che non vinceva. E’ stato un peccato perché tutto quel che facciamo in campo è per loro. E anche se non si vede fuori, si nota che non bariamo in campo e che diamo il massimo anche se non arrivano i frutti. In quel momento i tifosi e la gente di Napoli erano molto frustrati. E’ comprensibile e io mi sono messo al loro posto. Mi dico che dobbiamo dare il massimo per loro. Detto questo, mi piace la cucina napoletana. Mangio sempre la pasta al pomodoro che è uno dei miei piatti preferiti. Mangio la pizza. Mangio un po’ di tutto. La cosa davvero bella di Napoli è la gentilezza e l’amore che tutte le persone mostrano nei tuoi confronti. Ti fanno sentire speciale. Mi piace sottolineare l’ospitalità napoletana".
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