Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa a due giorni dall'anticipo contro il Como.
"Come si gestisce il primo posto? Continuando a lavorare seriamente, perché siamo solo all'inizio del campionato ed è un periodo di assestamento per tutti quanti. Lo dimostra il fatto che in 6 giornate ci sono state 6 squadre diverse in vetta. Per noi conta mettere dei punti in classifica perchè ti fa stare più tranquillo in vista dei momenti più duri".
Miglioiramenti. "Dobbiamo aumentare la mentalità, la determinazione, tatticamente stiamo ampliando altri discorsi e da questo punto di vista sono soddisfatto perchè ho il piacere e la fortuna di lavorare in un gruppo che dà ampia disponibilità. Come tutte le squadre, lavoriamo per migliorare sotto tutti i punti di vista: gestione della partita e scelte, a volte siamo un po' frettolosi ma fa parte del percorso. Stiamo lavorando tanto, ma a me piace vedere disponibilità dei ragazzi nell'apprendere cose nuove e correggere gli errori. C'è voglia di migliorarsi".
Su Fabregas. "Al Chelsea abbiamo condiviso momenti importanti e vinto trofei. Ho sempre pensato che potesse diventare allenatore, perché da calciatore ti chiedeva sempre il perchè di alcune cose... era curioso e si applicava. Sono contento per lui, sta facendo un percorso veloce però si sta dimostrando preparato"
Sul Como. "Se dicessi che è la squadra rivelazione non sbaglierei. Poteva vincere col Bologna in casa, ha vinto con Atalanta e Verona. Sono in salute e hanno grande qualità, con giocatori che avranno grande futuro come Padera, Nico Paz, lo stesso Perrone. E poi hanno l'esperienza di Sergi Roberto e Cutrone, che ha avuto un avvio di campionato incredibile. Ci daranno problemati, ma noi ci stiamo preparando per non farci cogliere impreparati".
Su Lukaku. "Romelu sta lavorando sui carichi perché ha bisogno di lavori specifici visto che il suo fisico è diverso da quello degli altri. Adesso inizia ad essere in buona condizione, si è integrato alla perfezione nel gruppo. Ripeto, per me in campo è un giocatore che al di là di tutto sposta sempre".
Giocare prima, da capolista. "Avremo la possibilità di rimanere in testa, che in questo momento conta poco, ma conta mettere tre punti in classifica. Però la pressione è una cosa che dobbiamo comunque abituarci ad avere sempre. Io la sento prima della partita, dobbiamo sentire la pressione di fare i tre punti, è un percorso che riguarda la mentalità. Una pressione sana, una sana paura che ti fa alzare la determinazione e cala la presunzione. Denti e unghie affilati, è morte tua, vita mia. Lavoriamo per portarci appresso questa pressione fino alla fine, dobbiamo tapparci le orecchie e sapere il percorso da fare, la pressione qualche furbetto può mettercela da fuori per coprire la propria squadra, ma fa parte del gioco. La storia ha insegnato che gli scudetti li vincono la storia, il valore patrimoniale della rosa e gli ingaggi, salvo rarissime eccezioni. Quando sento parlare qualcuno che ci vuole mettere pressione, a Napoli si dice 'cca nisciun' è fesso. Pensino alla pressione che devono mettersi da soli, c'è chi ha avuto la bicicletta e deve pedalare".
L'effetto Maradona. "La passione dei tifosi è linfa per noi, noi non ci vogliamo isolare ma vogliamo condividere tutto con i nostri tifosi, dando il 100% e anche di più. Il nostro tifoso deve vedere uscirci con la maglia sudata. Io penso si stia creando questa alchimia con i ragazzi, voglio che i ragazzi sentano questa pressione affinchè sia una sana responsabilità. Io sono stato accolto in una maniera incredibile e non avevo dato nulla, ma Napoli vive di passione e ti avvolge, ti regala qualcosa di incredibile. I nuovi arrivati lo avvertono, i vecchi pure, e noi dobbiamo essere bravi ad alimentarla questa passione".
Su Kvaratskhelia sostituito. "Era arrabbiato con se stesso, ma ha fatto una buona partita e forse si era innervosito per l'ammonizione... è stato insolito vederlo protestare, ma questo nervosismo mi fa piacere perchè è presente, sente la partita, poi deve stare tranquillo con l'arbitro perchè vogliamo sempre finire in undici. Vedo un Khvicha molto coinvolto, non solo tecnicamente ma proprio emotivamente. Io voglio vedere i miei calciatori coinvolti così, anche ad arrabbiarsi per le decisioni dell'arbitro. Perchè così hanno voglia di fare qualcosa di bello tutti assieme"
Su Rrahmani top player mondiale nei gioco aereo. "Non sono presuntuoso, ma posso dire che il giocatore dopo l'esperienza con me migliora, lo dice la storia. So ciò che posso dare alla squadra, io trasferisco tutto con passione ed i giocatori lo avvertono. Amir è un discorso particolare: avevamo preso 48 gol lo scorso anno, la 15esima peggiore in casa. La prima cosa che ho detto è che non si può pensare che sia colpa di portiere o difensori, ma di tutta la squadra e della voglia di difendere tutti insieme. Così come si attacca tutti insieme, si difende tutti insieme. Se c'è compattezza, migliorano tutti. Esaltare l'aspetto difensivo di un singolo porta ad esaltare tutta la squadra e la fase difensiva. Viene esaltata tutta la situazione di squadra, offensivamente e difensivamente. Le squadre importanti hanno equilibrio, non ho mai visto vincere squadre ultra offensive o ultra difensive. Chi vince gli scudetti di solito ha la miglior difesa e uno dei due migliori attacchi, come mi è capitato".
Centrocampo. "Lobotka e Gilmour hanno carattetristiche simili... Billy mi mette in grande difficoltà perchè è forte e non sta giocando, ma solo perchè ha Lobotka davanti. Però parliamo di un giocatore che vede subito la giocata, ed è uno scozzese forte nei contrasti. Possono giocare anche assieme. Frank e Scott hanno invece caratteristiche diverse, da soli a centrocampo non potrebbero starci, nella mia visione serve un regista accanto a loro. Poi può capitare che per tenere struttura alta e fare legna, mantieni i corazzieri. Però sono giocatori che hanno caratteristiche diverse, Scott e Frank possono giocare con uno tra Gilmour e Lobotka."
Questione Stadio. "Purtroppo in Italia siamo indietro. Io che ho lavorato in Inghilterra ho visto che lo stadio ed il centro sportivo sono fondamentali per la crescita di un club, ce ne sono in serie minori con stadi di proprietà e centri sportivi che ti lasciano a bocca aperta. Sono step che in Italia, se riusciamo ad essere veloci, farebbero bene. Noi abbiamo stadi come il Maradona, San Siro e l'Olimpico che fanno parte della storia del calcio e sono conosciuti in tutto il mondo. Non li cambierei in tutti , ma li renderei più moderni. Però li conserverei perché quando ho iniziato a giocare, mi dicevano che se non avessi giocato a San Siro non avrei potuto chiamarmi calciatore. Ci sono strutture da migliiorare, ma non vorrei diventassero inutilizzati pezzi da museo".
Le intercettazioni degli ultras. "Ho letto degli arresti, sicuramente non so benissimo la situazione ma non conoscendola è difficile esprimersi. Però posso dire che il calcio è felicità, è gioia, è condivisione. Il motore del calcio è la sana passione del tifoso, non dobbiamo dimenticarlo, poi dobbiamo pensare al calcio, fare del nostro meglio, lavorare. Il calcio deve essere gioia e felicità, tutti siamo innamorati di questo sport e dobbiamo essere bravi a proteggerlo".
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