L'attaccante del Napoli Romelu Lukaku ha rilasciato una lunga intervista al podcast belga "Friends of Sport".
Su Conte: "Quando giocavo in Inghilterra dicevano che ero pigro e non mi allenavo duramente, mi dicevano che non ero leader, che ero egoista e bla bla bla... Poi ho giocato due anni nell'Inter e dicevano: ah, è tornato a giocare bene, è il miglior giocatore del mondo. Ma in Inghilterra pensavano fossi il nuovo Drogba che era più spalle alla porta, riusciva a tenere palla indipendentemente da dove la giocasse. Quello non era il mio stile, io non sono il tipo di calciatore che tiene palla, io attacco lo spazio. Cos' sono andato in Italia, e Antonio Conte mi disse letteralmente in faccia: "hey, ascoltami, nel mio sistema di gioco non puoi tenere troppo il pallone, devi ridarlo subito indietro, non devi giocare come Lautaro". In quel momento io e Lautaro sapevamo che dovevamo passarci il pallone l'uno con l'altro e che le qualità di Lautaro calzavano perfettamente con le mie, così come il sistema di Conte calzava perfettamente per me. Ci allenavamo continuamente a passarci il pallone, così a un certo punto sapevo perfettamente dove sarebbe andato lui o Sanchez o chiunque avrebbe giocato al suo posto. Adesso è lo stesso con Kvaratskhelia. È questo quello che fa Conte: crea una sorta di partnership tra i giocatori. La stessa cosa vale con McTominay. Lui lo può fare, lo può fare".
Ancora su Conte: "La cosa bella di lui è che è proprio quello giusto, penso sia bellissimo il modo in cui lui fa quello che fa. Il modo in cui amalgama la squadra. Pep Guardiola pure lo fa, anche Klopp, Mourinho, Ancelotti. Sono i grandi allenatori. Se guardi alle squadre che vincono, c'è sempre un allenatore che ha un buon piano tattico ma che soprattutto riesce a creare una squadra unita, con giocatori che stanno bene insieme".
Commenti (0) Inserisci un commento (I commenti saranno sottoposti a moderazione)