Trovandosi primo inaspettatamente in campionato, il Napoli si fa ingolosire dall'idea Scudetto e abbandona la Coppa Italia, che viene giocata con le riserve e inevitabilmente finisce con una sconfitta all'Olimpico con la Lazio (che peraltro domenica sarà avversaria al Maradona).
Scelta giusta o sbagliata lo dirà il tempo, ma è andata così.
Da ora in poi avremo solo una competizione, sulla quale evidentemente abbiamo puntato tutto il malloppo.
FORMAZIONI UFFICIALI
Lazio (4-2-3-1): Mandas; Lazzari, Gigot, Patric, Hysaj; Dele Bashiru, Rovella; Tchaouna, Zaccagni, Noslin; Pedro.
A disp: Furlanetto, Provedel, Guendouzi, Kenzo, Castellanos, Mariano, Romagnoli, Isaksen, Castrovilli, Basic, Gila, Milani, Marusic, Akpa Apro.
Napoli (4-2-3-1): Caprile; Zerbin, Rafa Marin, Juan Jesus, Spinazzola; Folorunsho, Gilmour; Neres, Raspadori, Ngonge; Simeone.
A disp: Meret, Contini, Buongiorno, McTominay, Lukaku, Rrahmani, Olivera, Politano, Di Lorenzo, Lobotka, Kvaratskhelia, Anguissa
Il turnover di Conte è talmente estremo che per poco non schiera pure Tommaso Starace. Li cambia tutti, e per far quadrare i ruoli nel miglior modo possibile (vista la nutrita pattuglia di giocatori offensivi) se la gioca con il 4-2-3-1: Raspadori dietro Simeone, Neres e Ngonge esterni. A metà campo la coppia Gilmour-Folorunsho, Zerbin "interpreta" Di Lorenzo, si rivedono Rafa Marin e Jesus.
Se normalmente il Napoli è squadra di attesa, in queste condizioni l'atteggiamento passivo è ancora più marcato. Non tanto per una volontà di farlo, ma perché una volta che recuperiamo palla difficilmente riusciamo a proporre trame ben organizzate.
La Lazio invece attacca e lo fa praticamente sempre e solo sulla nostra destra, dove Zerbin, Rafa Marin e Ngonge vengono mandati in crisi da Zaccagni, Dele Bashiru e Pedro.
Proprio da quella zona nasce al 20' la prima scossa, quando Pedro buca l'allegra difesa azzurra e viene steso da Caprile. E' rigore, ma lo stesso Caprile lo para a Zaccagni.
Ma sempre da quella zona nasce il calcio d'angolo che permette alla Lazio di sbloccare al 31': battuta lunga verso Gigot che è solo e la ributta verso l'area piccola, Raspadori è lento a salire e tiene Noslin in gioco, lasciandolo libero a 2 metri dalla porta, gol facile facile, 1-0.
Sembrano i presupposti di una serata amara, e invece a sorpresa il Napoli pareggia subito (36'): Neres strappa palla a Tchaouna e avanza fino al limite, poi tira da fuori, Mandas respinge ma il più lesto ad arrivarci è Simeone, che brucia Patric e in scivolata realizza, 1-1.
Il pareggio sembra dare carica agli azzurri, ma dopo appena 3 minuti Raspadori sbaglia regalando palla all'avversario, imbucata veloce per Zaccagni, cross basso e tacco di Pedro che innesca Noslin, l'ex Verona manda a vuoto Spinazzola e batte Caprile, 2-1.
Come in precedenza, il Napoli potrebbe subito rimediare grazie a un'azione sull'asse Neres-Simeone, botta di prima del Cholito e Mandas respinge di piede.
In avvio di ripresa la Lazio impiega 4 minuti per chiuderla: come al solito il gol nasce sulla nostra zona destra: cross di Zaccagni, Noslin non deve manco sforzarsi granché per andare di testa, visto che Spinazzola se lo perde e manco salta, 3-1.
La Lazio a questo punto rallenta, e il Napoli costruisce due occasioni con il solito Simeone (e la partecipazione di Neres).
Al 71' i primi cambi: Politano, McTominey e Di Lorenzo per Ngonge, Folorunsho e Zerbin.
Al 77' entra anche Lukaku per Simeone, poi Lobotka per Raspadori.
Tuttavia è la Lazio ad andare vicina al poker, mentre noi siamo inoffensivi.
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