Antonio Conte l'aveva detto, sul finire del 2024: "Finora abbiamo avuto la fortuna di non aver avuto infortuni". A Napoli si direbbe che alla fine se li è chiamati. Eccoli qua, uno dopo l'altro, in serie. E soprattutto, tutti a colpire la stessa zona: Buongiorno centro-sinistra, Olivera sinistra, Spinazzola sinistra, Neres sinistra. E in mezzo ci buttiamo anche la fuga di Kvara, sempre a sinistra. Un'intera fascia spazzata via, tra titolari e riserve (anche per colpa di un mercato che ha giocato d'azzardo con la buona sorte).
Ora che si fa?
Se l'emergenza dura una partita, magari vai avanti con quel che hai e amen. Ma qui parliamo anche un mesetto.
Non è più una situazione di emergenza, è una situazione in cui bisogna inventarsi un piano B.
Ma quale?
Immaginiamo se la rosa degli attuali disponibili fosse stata la rosa del Napoli a inizio stagione. Proviamo a scordarci di Kvara, Neres, Olivera, Spinazzola. Diciamo che non li abbiamo mai avuti. Come avremmo giocato?
Probabilmente l'unico modulo da non considerare sarebbe stato proprio il 4-3-3, perché a sinistra ci sono solo Okafor (ma a mezzo servizio) e Mazzocchi, che comunque a sinistra è pure un ripiego e peraltro qualche danno già l'ha fatto.
Se non puoi fare il tridente, allora devi giocare con 1 o 2 punte, che comunque hai in abbondanza. Accanto o dietro Lukaku puoi metterci Raspadori, Simeone e pure Ngonge.
Quattro possibilità: 4-4-2 (con McTominey più largo e Politano quarto a destra), 4-3-1-2, 3-5-1-1, 3-5-2.
Ognuno scelga quel che preferisce e si immagini il prossimo Napoli, tanto poi la patata rovente è nelle mani di Conte.