A Buenos Aires è cominciato il processo al personale medico che avrebbe dovuto curare Diego Armando Maradona, ma che secondo l'accusa è stato colpevole di negligenze tali che hanno portato alla morte dell'ex campione del Napoli, avvenuta per infarto a casa sua, nel 2020, quando aveva 60 anni.
L'accusa parla di "prove solide" a sostegno della tesi che il personale medico non abbia svolto a dovere il proprio compito.
I due imputati principali sono i medici Leopoldo Luque e Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Díaz. La loro linea difensiva è che Maradona fosse ingestibile, e che siano stati fatti tutti gli sforzi per tutelarlo dalle sue dipendenze. L'infarto che o ha ucciso, sarebbe stato poi un evento "inaspettato".
Il processo sarà intenso: circa 2-3 udienze a settimana, oltre 100 testimoni da ascoltare. Si stima che il verdetto potrebbe essere emesso entro la fine di luglio.
Il procuratore Patricio Ferrari ha dichiarato: "Oggi Diego Armando Maradona, i suoi figli, i suoi parenti, le persone a lui più vicine e il popolo argentino meritano giustizia".
Se saranno giudicati colpevoli, i medici e gli infermieri che hanno curato El Diez potrebbero ricevere una condanna da otto a 25 anni di carcere.