Il coordinatore dello staff tecnico del Napoli, Lele Oriali, ha parlato a Radio CRC.
"Siamo pronti a questo rush finale, sperando che i giocatori rientrino dalle loro rispettive nazionali in buone condizioni e senza nessun infortunio. L’obiettivo stagionale era qualificarci per le coppe europee, preferibilmente la Champions. E fin qui mi sembra che non ci si possa lamentare, perché la squadra ha fatto molto bene e siamo contenti. Sarò sincero... né io né il mister ci aspettavamo di trovarci in questa posizione a nove giornate dalla fine. Eravamo certi di poter far bene, ma non di stare dove siamo ora..."
Corsa scudetto.
"Ci sono 3 candidate: Inter, Atalanta e Napoli. Le prime due hanno qualcosa in più rispetto a noi, poiché hanno un organico ampio e competitivo. I nostri giocatori andranno avanti a testa bassa, lavorando. La alzeranno solo alla fine dell’ultima partita di campionato, quando ci saremo noi ad accoglierli sul campo perché avranno dato tutto e di più per cercare di riportare il Napoli in alto".
La strada percorsa finora.
"Quando siamo arrivati a Napoli abbiamo subito trovato un ambiente molto collaborativo. Siamo stati agevolati dal fatto che la squadra fosse reduce da una stagione negativa e i giocatori non vedessero l’ora di rilanciarsi e di ricominciare tutto da capo. I giocatori si sono messi a disposizione, hanno fatto quello che gli abbiamo chiesto e lo hanno capito. Adesso stiamo vedendo i risultati. Noi cerchiamo di fargli comprendere che attraverso il lavoro e il sacrificio si possono ottenere risultati importanti".
Su Conte.
"L’allenatore è una parte importante per il successo di un club e Antonio è determinante in questo. Un allenatore forte come lui dà una qualcosa in più alla squadra. Come ho detto in precedenza: Antonio Conte è un fuoriclasse tra gli allenatori. Ha tanti pregi... ma anche tanti difetti come tutti. Però si fa ben volere da tutti per la sua capacità di coinvolgere tutti. È schietto, leale e sincero anche se in alcuni casi questo può rappresentare un problema, soprattutto in un ambiente come il nostro dove ci sono perdenti di successo e bugiardi di successo. Antonio sa creare un gruppo eterogeneo, unito e coeso: i risultati si vedono anche per questo".
In campo il giorno del primo scudetto del Napoli.
"C'era Napoli-Fiorentina ed io ero con la maglia viola. Mi ricordo una grande festa e devo ammettere che sono contento di essere stato lì. I tifosi del Napoli hanno sempre dimostrato di metterci passione ed entusiasmo quando seguono la squadra. Mi piacerebbe lasciare un bel ricordo in questa città proprio per la passione che sentiamo tutte le volte che giochiamo in casa. Per uno come me, che ha una certa età e una certa esperienza, sentire i tifosi che cantano in coro e che ci sostengono è un qualcosa di bello e di indescrivibile."
Arbitri e VAR.
"Le decisioni prese dall’arbitro le rispetto, anche se a volte commettono degli errori. Quelle prese dal VAR, invece, le digerisco di meno, perché ha la possibilità di rivedere gli episodi. Le decisioni dell’arbitro, invece, sono più facili da accettare".