Tommaso Bianchini, attualmente CRO del Napoli (nonché possibile direttore generale dal prossimo anno), ha rilasciato un'intervista alla IPE Business School.
"Sono al Napoli da gennaio 2022, quindi questi primi anni sono serviti sicuramente a dare una struttura e a dare anche un una forte identità a quello che oggi è il brand Napoli, sia sui mercati nazionali sia sui mercati internazionali, perché il Napoli ha fan in tutto il mondo, noi dobbiamo dargli gli strumenti di connessione giornaliera con il club. Il mio compito è vendere sogni, essere responsabile per tutte le fonti di fatturato del club... sponsorship, merchandising, ticketing, supportate ovviamente da tutto quello che è la parte marketing”.
"Finora abbiamo lanciato due filoni: ‘da Napoli verso il mondo’ e ‘orgogliosi di essere Napoli’, dove sostanzialmente ci siamo posti come ponte fra la città di Napoli e tutto il resto del mondo. Abbiamo raccolto dati e informazioni per farli risentire a casa. Adesso dobbiamo essere noi ad andare a casa loro. Lo faremo con progetti anche fisici e concreti. Penso alle Academies, penso alle leggende, penso ovviamente ad aprire anche touch point fisici per entrare poi in contatto con i mercati più di interesse per noi”
La virata estiva su OneFootball. "Abbiamo fatto un accordo per trasmettere live tutte le amichevoli del precampionato. Con un click sul cellulare i tifosi del Napoli in tutto il mondo, per la prima volta, hanno avuto accesso a una visione che invece prima era limitata al territorio italiano, perché questi accordi si facevano con DAZN, con Sky, con Mediaset”.
Aneddoti. "Ne avrei tanti. Quello che più mi è rimasto nel cuore è stato sicuramente dopo Juventus-Napoli nell'anno scudetto. Gol di Raspadori al 90'. Partiamo in aereo, arriviamo a Capodichino e ci saranno state 10.000 persone, ci abbiamo messo tipo 3-4 ore per tornare al centro sportivo, con centinaia di motorini che ci inseguivano dietro. Quando ho rivisto la colonna sonora del film con Geolier, che è tutta ripresa dal pullman, cioè ti dico mi è sembrato di vivere un film, ma in realtà l'ho vissuta veramente perché ero proprio dentro quel pullman. Quindi questo è il mio ricordo dello scudetto più bello. Era un misto tra realtà e sogno... poi erano le 2:00 di notte ed eravamo tutti rintronati. Osimhen che è salito sul tetto, vederlo proprio dal vivo che ti sale la scaletta. Che poi ho provato anche in qualche modo timido a dirgli Victor non so se è il caso ma voglio dire a quel punto…”