Dries Mertens ha parlato a Obi One Podcast, toccando anche il tema Napoli:
"Mio figlio si chiama Ciro, che è un tipico nome napoletano. L'ho chiamato così dopo 9 anni vissuti a Napoli, quando era in procinto di andare via, così per tenere per sempre il ricordo di Napoli con me. Mia moglie Kat era contraria, ma poi ha cambiato idea..."
"Per Napoli il calcio è tutto, e Maradona è ovunque. Lui ha portato il primo Scudetto dove prima era quasi impossibile".
Lo Scudetto di Spalletti. "La ciliegina sulla torta... Osimhen e Kvara, sono stati fondamentali in questa vittoria. Io e Victor abbiamo un buon rapporto, sono felice che sia qui. Abita vicino a me e i nostri figli sono migliori amici. Rispetto a Napoli la città di Istanbul è più tranquilla, e magari per Osimhen è stato anche meglio perché qui è molto facile uscire per una passeggiata. Questo magari gli trasmette calma”.
Mertens miglior bomber della storia azzurra. "Incredibile, pazzesco. Quando sono arrivato stavo in panchina, poi tutto è cambiato. Non sono mai stato un goleador, poi quando Higuain è andato alla Juventus e Milik si è infortunato, Sarri mi ha detto che dovevo fare l'attaccante. Feci 35 gol e non me l’aspettavo. Con Sarri tornavo indietro e poi di nuovo avanti. sembrava che il pallone venisse da solo verso di te per poi segnare".
"La squadra più difficile contro cui ho giocato? La Juventus, al 100%! Avevano tanta esperienza, i giocatori come Chiellini, Tevez, Bonucci. Noi vincevamo sempre, ma loro vincevano ugualmente in quell'annata. Raggiungemmo i 91 punti per la prima volta nella storia eppure loro ne fecero di più e vinsero lo Scudetto".
"Il mio gol più bello col Napoli? Il cucchiaio contro il Torino, il più bello che abbia mai segnato. Ricordo ancora le emozioni dopo aver segnato".