La vicenda scommesse esplode nuovamente, coinvolgendo una dozzina di giocatori di Serie A che finiscono indagati dalla Procura di Milano.
I fatti risalgono al 2021-2023, e sono stati ricostruiti anche grazie agli interrogatori e alle chat nei telefoni di Tonali e Fagioli, due calciatori che hanno già scontato una lunga squalifica per scommesse.
I giocatori coinvolti per scommesse sarebbero Florenzi (Milan), Zaniolo (Fiorentina), Perin e McKennie (Juve), Paredes (Roma), Di Maria, Bellanova (Atalanta), Ricci (Torino) Buonaiuto (Padova), Cancellieri (Parma), Firpo (Leeds United). Nessuno di loro si è mai «venduto» le partite, e per lo più le scommesse erano su altre discipline. Fatte non per guadagnare, ma per ingannare la noia durante i ritiri nei propri club ma soprattutto in Nazionale.
Oltre a loro coinvolto anche il tennista Matteo Gigante e una decina di non sportivi.
Una ventina di calciatori sono invece coinvolti nel gioco di poker online sui siti illegali. Ma anche loro rischiano provvedimenti dalla giustizia sportiva.
L'indagine ha portato al sequestro di un milione mezzo di euro e cinque richieste di arresti domiciliari per i leader del giro (due gestori di piattaforme illegali di scommesse e tre amministratori di una gioielleria milanese, adoperata come banca per regolare in maniera occulta i conti delle scommesse). Quando i calciatori, che scommettevano a credito, accumulavano un debito molto oneroso, lo saldavano comprando Rolex e altri orologi di lusso, che però restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con l’impeccabile fattura emessa a fronte dell’acquisto simulato.