Avversarie nella corsa la titolo. «D’istinto dico l’Inter, ha preso Spalletti che è un grande allenatore e ha fatto bene ovunque. Mi aspetto molto. Bisogna vedere quanto tempo poi impiegherà la nuova Roma di Di Francesco».
Sui rifiuti di mercato a Milan e Juventus. «A Napoli sono sempre stato bene, perché andare via? Alla fine chi è andato via poi si è sempre pentito. Qualche titubanza l’ho avuta per il Milan, ma ero anche più giovane. Alla Juve non ho mai realmente pensato... ha visto cosa è successo per il Pipita? Nel calcio nessuno perdona se passi alla rivale storica. Certe scelte andrebbero rispettate, ma capisco l’amore dei tifosi e non gli avrei fatto questo torto. Napoli è la mia seconda casa. Sono orgoglioso di questa piazza, di essere un idolo per i tifosi».
Due di picche a Raiola. «L'operazione con il Milan sarebbe stata sua, ma capìche non avrei lasciato il mio procuratore storico che mi segue da quando sono nel calcio professionistico e al quale devo tanto. E così mi ha lasciato tranquillo».
I giocatori più forti con cui ho giocato? «Higuain, Cavani e Lavezzi. Nel Napoli di oggi invece credo che Insigne abbia qualità impressionanti. È cresciuto, ha imparato anche a difendere. Dovrà continuare così».
La cresta. «Finché giocherò a calcio avrò sempre i capelli così, sono un portafortuna».