Difficile dire dove finiscono i meriti degli azzurri e dove invece comincino i limiti del Benevento. La sensazione infatti è che i giallorossi siano arrivati così intimoriti al San Paolo, da sgretolarsi subito dopo il primo gol, malgrado ci fossero altri 88 minuti per provarci. Ma in ogni caso il divario è apparso clamoroso.
Sarri smentisce tutte le chiacchiere su turnover vari e manda la squadra "titolare" in campo, con Allan in mezzo assieme a Jorginho e Hamsik. Dall'altra parte Baroni, alle prese con tante assenze di fronte a una montagna da scalare, punta tutto sul pressing altissimo per tentare di soffocare la manovra azzurra.
Il derby finisce qui, poi è un allenamento monotematico azzurro.
Callejon sfiora il raddoppio di testa all'8', ma prima del quarto d'ora il raddoppio arriva lo stesso: Insigne riceve in area da Ghoulam, stoppa si gira e tira di punta nell'angolo lontano, 2-0.
Il Napoli continua a premere e straripa. Al 24' fantastico cross di Callejon per Hamsik, il capitano in tuffo chiama Belec alla respinta. Tre minuti dopo eco il tris: Insigne crossa al centro per Mertens che con un tocco al volo batte Belec.
Ma non finisce qui, perché al 32' Callejon raccoglie un cross basso di Ghoulam e di piatto castiga ancora Belec per il 4-0.
Prima della fine del tempo Mertens si divora il quinto gol, sparando alto da 3 metri su appoggio di Albiol.
Al 77' Hysaj fa tutto bene, anche il tiro che però Belec alza in angolo. Ci prova anche Ounas un paio di volte. Poi il franco-algerino all'88' piazza il guizzo che vale il secondo rigore del giorno. Anche stavolta il pubblico vuole Hamsik, così come Sarri che lo invita ad andare sul dischetto. Ma Mertens è un cannibale e si prende anche questo. Il belga lo segna, 6-0 e tripletta per lui.