Un autogol beffardo ci condanna alla sconfitta nell'andata del playoff contro la Svezia. Sconfitta ingiusta dal punto di vista dei contenuti, ma giusta per l'impegno e la cazzimma che gli svedesi ci mettono mentre noi no. Loro solo così potevano giocarsela, noi invece in mille modi diversi e non ne abbiamo messo in pratica nessuno.
L'Italia continua ad essere una depressione continua. In 2 anni Ventura ha smontato quel che di buono aveva fatto Conte, ha provato dei moduli improbabili, ha fatto figuracce continue, s'è giocato la partita più importante rinunciando al giocatore italiano più in forma (Insigne), ha puntato sugli acciaccati Immobile e Belotti e la morale della favola è un'altra figura di... ci siamo capiti.
In Svezia l'Italia ha cominciato con un 3-5-2 buono nelle intenzioni, ma pessimo negli interpreti. Verratti si fa notare solo per un giallo senza senso (verrà squalificato). De Rossi va alla velocità del moviolone, Immobile e Belotti quando non si pestano i piedi è solo perché non si stanno muovendo e là davanti sono fermi come due statue di sale.
Eppure proprio Belotti sciupa la più ghiotta delle occasioni dopo 5 minuti, quando di testa mette fuori da 3 metri. La Svezia è tutto ardore, gomitate e foga, ma non crea nulla. Eppure il gol lo fa, su deviazione. A noi resta invece il rammarico di aver centrato un palo con Darmian. Ma due tiri in 90 minuti sono una miseria. Di peggio ci sono solo le dichiarazioni post-partita di Ventura, che si è lamentato dell'aggressività degli svedesi e della malasorte.
Adesso ci serve solo una vittoria per non fallire l'appuntamento con i mondiali. Ventura ha detto: "ci andremo, è sicuro". Purtroppo disse più o meno la stessa cosa quando allenava il Napoli in LegaPro: "il Napoli in B ci andrà ". De Laurentiis però aveva capito il personaggio e lo esonerò, ma troppo tardi. Speriamo che non lo sia anche per l'Italia.