Non ingannino i 20 minuti finali visti contro lo Shakhtar, piacevoli perché fatti con ardore e spirito battagliero. Tutto quello che viene prima invece è il manifesto di una stagione fin qui davvero sbiadita.
Eccetto Zerbin e Gaetano (in ombra pure lui contro gli ucraini) che sono talenti veri, il Napoli non riesce a esprimere altro. Anche il promettentissimo Mezzoni - pagato 1,5 milioni al Carpi - sta clamorosamente tradendo le aspettative, anche perché impiegato in un ruolo che non sembra adeguato alle sue doti (finora ha fatto meglio da terzino, dove ha giocato pochissimo).
La difesa è un colabrodo imbarazzante, il centrocampo esprime solo il classico compitino e anche in attacco, eccezione fatta per Zerbin e Gaetano non vediamo granché. Sembra francamente impossibile che sul territorio non si siano trovati baby-giocatori più affidabili della maggior parte di questi.
Il primo tempo è sostanzialmente noioso, con lo Shakhtar che si fa vedere solo sulle palle inattive mentre il Napoli non riesce a fare neppure quello. Gli unici due sussulti si concentrano nel finale. Zerbin dopo un triangolo entra in area ma la strada gli viene sbarrata da Bondar: intervento energico ma corretto malgrado le proteste degli azzurrini.
Dopo 3' minuti lo Shakhtar sfonda: cross radente dalla sinistra e Kashchuk può comodamente appoggiare in rete da 4 metri in scivolata, prendendo d'infilata i due centrali azzurri.
Nella ripresa il copione non cambia, col Napoli che fa la partita ma non sa mai rendersi pericoloso. Beoni allora prova a cambiare richiamando dopo una decina di minuti gli evanescenti Micillo e Russo e inserendo Marino e Palmieri. Si passa al 3-4-3 e va molto meglio.
Dopo un solo minuto il Napoli sfiora il pareggio: azione spettacolare di Zerbin che ne salta 4 uno dopo l'altro, la palla arriva a Marino il cui tiro viene rimpallato come il successivo di Gaetano, la palla poi arriva ancora a Zerbin che in caduta ci prova ma spara alto.
Al 78' però ci pensa il solito Zerbin a riaccendere la speranza. Lancio lungo di Otranto, Zerbin tocca la sfera che si impenna scavalcando il portiere ucraino, lo stesso Zerbin è bravissimo poi a tirare dalla linea di fondo e insaccare a porta vuota.
Da qui in poi comincia una partita diversa.
Il Napoli ci crede e dà fondo a tutte le energie per pareggiare (e solo per questo lo meriterebbe anche). Palmieri impegna Kucherenko dal limite (82'). Lo stesso portiere deve poi uscire a valanga su Scarf a 5 metri dalla porta (83'). C'è anche il tempo per un'altra protesta azzurra (91'), quando Schiavi prova a mettere in area un cross che viene respinto con l'avambraccio da un ucraino. Ma il giocatore arancionero è a 50 cm di distanza e anche qui l'arbitro fa bene a non dare il penalty. Sarebbe da rigore invece la gomitata di Konoplia a Senese in area, ma l'ucraino è furbo perché la sferra stando alle spalle dell'arbitro che quindi non vede nulla.
L'assalto prosegue in modo confuso fino allo scadere di 5' di recupero, poi è la fine.
Adesso l'ultima chance si gioca in Olanda, visto che il Feyenoord ha impattato 0-0 col City e quindi il club olandese è avanti di 2 punti ma non aritmeticamente qualificato. Però ci vorrà un Napoli battagliero e soprattutto vincente per strappare la qualificazione.
Classifica del Girone F: Manchester City 13, Feyenoord 6, Napoli 4, Shakhtar Donetsk 4.
Prossimo turno: Feyenoord-Napoli; Shakhtar-City.
LE FORMAZIONI UFFICIALI
NAPOLI (4-2-3-1): Schaeper; Schiavi, Esposito, Senese, Scarf; Micillo, Otranto; Mezzoni, Gaetano, Zerbin; Russo. All. Beoni
SHAKHTAR (3-4-3): Kucherenko; Muravskyi, Bondar; Kashchuk; Konoplia, Yakimets, Kryskiv, Pavlish; Topalov; Chagovets, Kulakov. All. Shyshchenko