Dries Mertens si è raccontato ai colleghi belgi di Het Laatste Nieuw. «Gli ultimi 12 mesi sono stati folli. Essere inserito nella lista dei 30 finalisti per il Pallone d'Oro. E' davvero un anno incredibile. So che non sono Messi o Cristiano Ronaldo, non mi considero un giocatore di livello mondiale e in quello che ho fatto mi sta aiutando tanto il gioco del Napoli. In un'altra squadra, con più palle lunghe, troverei meno palloni. Qui, raggiungerò sempre i miei obiettivi. Posso dire di essere felice di com'è stata la mia carriera finora. Non vorrei nemmeno essere al posto di Messi o Ronaldo. Loro non hanno una vita normale, io sono contento di essere Dries Mertens. Hai visto il documentario su Cristiano? Preferisco non vincere un Pallone d'Oro in cambio di una vita normale. Lasciatemi essere Dries...».
Eppure... «Due anni fa sono stato titolare in 6 gare su 35. Sei gare! E Sarri già c'era, eh. Dopo venti volte in panchina ero davvero stufo. 'Fanculo', pensavo. Poi riprendi un pallone e tutto ricomincia. Non è facile essere un buon sostituto. Bisognerebbe dare a tutti l'opportunità di essere titolare una volta ogni tanto. Ora è chiaro a tutti che meritavo di giocare di più. Sarri lo sa, abbiamo una grande relazione. Ha ammesso che avrebbe dovuto farmi giocare di più, ma pensava di stare facendo la scelta migliore in quel momento. L'anno scorso, nel match col Benfica, mi disse: 'Ascolta, parti in panchina. Sento che farai la differenza nel secondo tempo'. Dopo 60 minuti sono entrato, sullo 0-0, e abbiamo vinto 1-2, diedi un assist a Callejon e feci un gol. Il mister mi ha detto, poi: 'Scusami, ma lo sapevo'. Ho capito cosa voleva dire, a volte le gare si aprono col tempo. Credo che dovrebbero fare un documentario su Sarri. A volte ci dice: "Vengo dalla merda e ora sono in Champions, nessuno ce la porterà via". Fantastico. Anche le nostre carriere si somigliano».
Ancora su Sarri: «Oltre a fumare costantemente e bere molto caffè, Sarri è ossessionato dalle statistiche. Oh, un'altra cosa: la sua scaramanzia è incredibile. Un giorno ci alleniamo su un campo, il giorno successivo su un altro... Non cambia mai questo metodo, a meno che non perdiamo».
Su Higuain. «Avevo un buon rapporto con Higuain, spesso andavamo assieme a mangiare. I tifosi lo reclamavano costantemente mentre io potevo mangiare tranquillo. Gonzalo era irritato da questi atteggiamenti, e io pensavo che non doveva essere divertente quella pressione. Non è facile, ora la sto vivendo, ma sono più tranquillo rispetto a lui».
Scudetto. «Da 27 anni manca a Napoli. Se dovessimo giocarci il titolo fino alla fine, sarebbe un ora o mai più. La Juve è ancora la squadra più forte, ma se c'è un anno in cui il Napoli può vincere, è proprio questo. Siamo rimasti tutti perchè sentivamo fosse possibile. Ora mi rendo conto che sarà molto difficile, non abbiamo talenti incredibili nè una rosa profonda, specialmente con gli infortuni di Ghoulam e Milik. Metti la nostra rosa al fianco di quella della Juve e ti rendi conto che stiamo realizzando un piccolo miracolo».
Perchè mai dovresti andar via da Napoli? «Perchè a volte vuoi qualcosa di diverso, non vai mai in vacanza sempre nello stesso posto. Ma al momento non penso proprio ad andar via».
Sull'ipotesi Barcellona. «Se avessi saputo che Neymar sarebbe andato via... forse chissà . C'è stato un interesse, ma sarei stato una riserva della MSN. Dopo un anno così bello a Napoli, non volevo tornare in panchina. Ho firmato il rinnovo qui e poi Neymar è andato al PSG. Lo scorso inverno ricevetti un'offerta dalla Cina che mi avrebbe consentito di guadagnare cifre incredibili, ma il Napoli non volle farmi partire, nè io volevo andarmene. Ma se dovessi riavere questa possibilità ? Per questo ho scelto la clausola rescissoria nel mio nuovo contratto. 28 milioni di euro non sono un grande investimento per un club cinese e per il Napoli è un'ottima cifra. Tutto questo fino al caso Neymar. Ora 28 milioni di euro sono pochissimi. Sono diventato un affare. Quale giocatore che fa 28 gol in Serie A lo trovi per 28 milioni? Nessuno, giusto?».