Sarri deve rinunciare all'acciaccato Mario Rui che va in panchina, e ripropone la copia di terzini vista in Champions. Il tecnico però sorprende tutti lasciando anche Albiol a riposo, probabilmente perché lo spagnolo nel match con lo Shakhtar venne toccato duro e vuole risparmiarlo per la sfida con la Juve. Chiriches, dopo l'ottima prova contro gli ucraini, viene confermato titolare e si posiziona al centro destra. In mezzo al campo i muscoli di Allan e il fosforo di Jorginho.
Oddo risponde con un 3-5-1-1 che in realtà somiglia molto di più ad un abbottonatissimo 5-4-1.
Il lampo giusto arriva però al 31': inserimento di Allan a destra, contrasto con Angella e palla che resta lì, arriva Maggio che se la prende ma viene agganciato dal difensore friulano: rigore! Dal dischetto Jorgihno tira maluccio, ma sulla respinta di Scuffet lui stesso insacca lo 0-1.
Tutto qui un primo tempo complicato, nel quale il Napoli ha tenuto il campo aspettando l'episodio giusto per sbloccare.
Nella ripresa il Napoli parte col motore praticamente spento. Fortuna che là dietro sono tutti attentissimi e che l'Udinese non riesce ad accelerare il ritmo, visto che l'unica volta che perfora la difesa azzurra c'è Maggio (sontuoso) a chiudere su Perica.
Malgrado tutto gli azzurri sfiorano il raddoppio con un doppio tentativo di Mertens e Hamsik (entrambi murati dalla difesa).
Ma giochiamo troppo sotto ritmo e sbagliamo molti passaggi. Sarri allora inserisce altre forze fresche: Zielinski per Insigne (77') e poco dopo Rog per Hamsik (82'). Stringiamo i denti e facciamo passare il tempo, e a 20 secondi dallo scadere Reina chiude la porta a Barak e blinda i tre punti più sporchi dell'era Sarri.