Il campionato non si sarebbe chiuso se fossimo andati a +7, e tanto meno si chiude ora che siamo a +1 e probabilmente perderemo la vetta a opera del'Inter. Di strada ce n'è ancora.
Quel che è evidente al San Paolo è la possibilità di allegri di attingere a una rosa enorme per qualità e fisicità . Loro possono lasciare a casa tre giocatori, noi finiamo la partita con una fascia sinistra fatta di giocatori di piede destro, con Maggio dall'altra parte a provare a buttar dentro palla. Non è una critica al mercato, è un dato di fatto: chi può spendere, non vive mai le emergenze.
La novità del match l'atteggiamento della Juve, che prova a "copiare" il Manchester City: la difesa bianconera infatti si mette a palleggiare, con risultati che a dire il vero sono discutibili tant'è che le cose migliori - gol dello 0-1 incluso - arrivano in contropiede. Lo segna Higuain dopo una decina di minuti, dopo una fuga di Dybala innescata da una palla persa di Insigne. Mario Rui è in ritardo, Koulibaly prova a fare un miracoloso recupero ma il Pipita trova l'angolino alla sinistra di Reina, 0-1.
Eppure le prime due occasioni (1' e 3') erano state proprio per il Napoli, ma in entrambi i casi Hamsik non s'è fatto trovare pronto. Le difficoltà azzurre nascono però da una mossa azzeccata di Allegri, che ingolfa la fascia sinistra azzurra mentre lascia l'inoffensivo Hysaj più libero a destra.
In mezzo alle occasioni azzurre ce n'è un'altra per la Juve con Pjanic, ancora una volta con una ripartenza innescata da un errore azzurro (Albioil), ma Koulibaly recupera in modo provvidenziale in area.
La ripresa è un monologo azzurro. La Juve piazza l'autobus davanti alla propria area e prova a pungere in contropiede, cosa che per 23 minuti non riesce. Il Napoli staziona nella tre quarti bianconera e cinge d'assedio la Juventus ma non scardina il fortino bianconero. Così Sarri decide di mandare in campo Zielinski per Allan, ma deve ringraziare San Reina che al 24' nega con un prodigio il raddoppio a Matuidi.
Al 27' il primo grande lampo azzurro: fendente di Zielinski per Insigne che stoppa bene e calcia subito, ma la palla sfiora il palo e si perde sul fondo. Un minuto dopo la malasorte azzurra colpisce ancora: Insigne si accascia al suolo e chiede il cambio. Entra Ounas, e contemporaneamente entra anche Maggio per Mario Rui. A sinistra adesso abbiamo Hysaj e Callejon, ovvero due adattati. Non c'è da stupirsi allora se il generoso finale degli azzurri non produca nulla. La Juve vince con merito, perché il catenaccio bisogna anche saperlo fare e farlo per un'ora e passa senza concedere nulla è dura. Bravi loro, ma bravo anche il Napoli che adesso deve curare in fretta questa delusione.