Maurizio Sarri e Dries Mertens hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Feyenoord. Ecco le parole del tecnico azzurro. «E' una partita che può essere decisiva, ma può anche non esserlo perché non dipende solo da noi. Non ho dubbi sul fatto che Guardiola giochi per vincere, sarebbe un'offesa pensare il contrario. Con Guardiola mi scambio messaggi sul calcio in generale e lo offenderei se gli chiedessi di vincere. Perché significherebbe mettere in dubbio la sua mentalità . Noi pensiamo alla nostra gara. Con un pizzico di fortuna potremmo essere il primo Napoli capace di arrivare per due volte di fila agli ottavi e questo ci darebbe gusto. In Champions sembriamo in prova, se passiamo possiamo avere più convinzione. Sappiamo che sarà una gara difficile, loro sono cresciuti e sono solidi in difesa. Rischiamo di spendere energie su una gara su cui non possiamo influire».
Qui le QUOTE del match Feyenoord-Napoli
Sull'assenza di Insigne. «Sarei tentato di giocare in 10 per dar ragione a chi dice che non cambio mai. Abbiamo già perso Milik e Ghoulam, dicono tutti che io e il Napoli ci lamentiamo ma non lo abbiamo fatto. Domani siamo senza Insigne e nessuno si lamenta».
Sul momento del Napoli. «Abbiamo fatto 2,27 punti di media nell'ultimo anno e mezzo. Sembra che siamo scarsi perché abbiamo segnato meno nelle ultime tre gare. Abbiamo solo mosso la palla meno del solito e davanti siamo stati meno pericolosi del solito ma due partite non mi fanno mettere in discussione tanti mesi di lavoro».
Il 4-2-3-1 che non si può fare più... «Lo abbiamo fatto quasi sempre bene. A Ferrara con la Spal ci ha permesso di cambiare la partita. E' chiaro che è un modulo su cui punto se ho Milik con Dries dietro, senza una prima punta tipica è tutto relativo. Poi mi sono pentito di averlo fatto negli ultimi minuti col City che hanno fatto venire fuori un risultato diverso dalla partita. Questo mi ha fatto sentire in colpa come se avessi mandato all'umiliazione i miei ragazzi. Milik ci poteva tornare molto utile anche in una gara come venerdì. Pensavo di riproporre questo modulo anche dall'inizio ma senza Milik non se ne può più parlare».
Sul ko con la Juve: «Parlare di crisi è assurdo. Fa rabbia la sconfitta perché abbiamo concesso poco all'avversario. Meritavamo almeno il pareggio. Le prime due notti non sono state semplici ma poi si riparte. ieri ancora c'era qualche scoria, oggi sono meno preoccupato. La gara di domani ci dirà se siamo grandi perché i grandi cadono e si rialzano. Con i giocatori ci diciamo le cose in faccia, non serve la psicologia. La reazione c'è di sicuro, bisogna evitare di perdere la fiducia che ci siamo costruiti con 27 mesi di lavoro per una gara in cui il risultati ci è stato contrario. Ma siamo cresciuti tanto lo stesso. A me basta poco per ricaricare le batterie e in questo c'è aiuto reciproco tra me e i ragazzi».
Una risposta alla battuta di Spalletti che ha risposto alla sua ("L'Inter senza coppe fa un altro sport? Allora auguro a Sarri di arrivare settimo"): «E allora io spero che Spalletti arrivi ottavo così poi faccimao lo spareggio (ride)».