La mostra viene articolata in 7 momenti storici, con 13 maxi-schermi e una APP a disposizione su Itunes, gratuitamente, per avere tutte le informazioni e il racconto di quello che un utente vede quando si trova davanti ad ogni bacheca.
Presente anche il patron De Laurentiis, che ha commentato: «Entrando in questo museo ci si emoziona. Vai indietro nel tempo e percorri quello che è stata ed è la storia del Napoli, senza voler magnificare o fare sensazionalismi per rappresentarla, perchè il mito già vive qui. Sarà bello anche per i bambini andare dietro nel tempo, tramite il materiale della Rai, i cimeli dei collezionisti che ringrazio per i 25mila oggetti che hanno conservato. Sarà giusto farne un percorso museale itinerante, più che metterla al San Paolo».
«Negli ultimi 10 anni abbiamo raggiunto determinati standard molto elevati, però il calcio sta cambiando ed è sempre più difficile rapportarsi con certi club europei. Vi faccio un esempio: sapete da quando l'Arsenal non vince uno scudetto? Eppure hanno un investimento di 1 miliardo solo per costruire l'area dello stadio, 300mln solo per lo stadio, più una urbanizzazione che gli hanno fatto fare per massimizzare le entrate. Qui se andiamo in Comune le pernacchie si sprecano».
«Sarri? Quando lo presi mi misero gli striscioni in strada dicendo che è lui il protagonista. Io gli cedo lo spazio volentieri, è lui il regista che ho scelto per farmi il film più bello per i miei spettatori che sono i tifosi. Scusatemi tifosi se non sempre riesco a farvi felici, ma ci provo. Voi siete il mio unico gol».