Il difensore azzurro Lorenzo Tonelli ha rilasciato una lunga intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. «Ci restano da giocare 9 finali, dobbiamo vincerle tutte o quasi. Siamo pronti e sereni, perché alla fine il mister ci ripete sempre che la Juve è più organizzata, ha più soldi e quindi non siamo obbligati a vincere come i bianconeri. Il nostro è un piccolo miracolo, quello che verrà è tutto di guadagnato. Siamo lì e dobbiamo dare l’ultimo cazzotto, questa volta possiamo giocarcela fino alla fine. Sarebbe una cosa spettacolare riuscire a ‘prendere il potere’».
Sulla colonia di Empoli. «Abbiamo fatto tanti sacrifici. Veniamo dal niente, dal basso. Solo pochi anni fa feci lo spareggio per non retrocedere in C, e questo ti dà una fame dentro che è troppo grande».
Il Sarri di Napoli e quello di Empoli: «Lo vedo uguale. Qualsiasi obiettivo lui ti ponga, per lui vale quanto lo scudetto. Ad Empoli viveva la salvezza come il più grande successo da raggiungere e questo ti faceva dare il massimo».
La spinta della città . «La sentiamo, è ovvio. sono sicuro che avremo uno stadio pieno da qui alla fine. Ogni napoletano che incontro per strada mi dice ‘guagliò, dobbiamo lottare fino all’ultimo’. L'unica cosa che posso recriminare e che se avessimo uno stadio più compatto e senza pista... Immagino un San Paolo con 40-50mila persone a 5-6 metri, che bolgia sarebbe? Magari si riuscisse a realizzare».
Date uno sguardo al calendario della Juventus? «E’ una cosa normale. Sappiamo benissimo che loro sulla carta hanno due gare difficili in più rispetto a noi, ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, abbiamo visto con la SPAL che tutto può succedere. Non bisogna far conto sul calendario».
L'idolo: «Senza dubbio Fabio Cannavaro, lo amo proprio. Non sono il tipo che se vede un calciatore famoso chiede le foto, ma appena ho visto Fabio il mio cuore è iniziato a battere come se fossi un bambino».
L’attaccante più difficile da marcare? «Tevez, mamma mia. Era imprendibile».
«L'uovo di Pasqua? Vorrei trovarci 3 punti col Sassuolo...»