Se un attaccante entra in area e riceve un calcione ma resta in piedi, poi però decidere di farsi cadere un secondo dopo che cos'è? Rigore, tutta la vita. Il calcione c'è stato e il fatto che si sia fatto cadere un secondo dopo non conta un piffero. Così come non conta la caduta volontaria dell'attaccante, che il calcione comunque l'ha avuto.
Il caso Reina è identico. Potete pure stare lì a raccontare che Silvestre se ne andava per i fatti suoi al bar, ma
la verità è che il difensore della Samp rincorre Reina, pur restandogli un metro dietro, solo per disturbarlo. Da regolamento non si può, è fallo e cartellino giallo.
Il fatto che Reina si lasci cadere equivale a come se avesse alzato la mano per dire all'arbitro "oh, guarda questo che fa!". Si può dire che non è stato un gesto di grande eleganza, ma
la stessa simulazione la fanno i giocatori di movimento circa 100 volte a partita. Eppure mica stiamo qui per giorni a fare 'ste menate.
Ma poi c'è un dubbio che ci attanaglia:
di questa vicenda hanno parlato tutti, ma Silvestre no. Strano. Eppure Reina lo ha chiamato in causa dicendo: "Lui sa di avermi toccato". Fossimo stati nei panni di Silvestre, una frase del genere ci avrebbe fatto incavolare e saremmo andati davanti alle tv a dire di non aver fatto nulla e che Reina è un bugiardo. Se Silvestre però sta zitto, qualcosa pure suggerisce...
Ad ogni modo,
non ci sarà nessuna prova tv per Reina. In primo luogo perché non ce n'è bisogno, perché chiunque che non sia in malafede ha visto che Silvestre correva per disturbare il portiere, in secondo luogo perché l'eventuale simulazione del portiere azzurro non rientra nella casistica prevista dal Codice di Giustizia sportiva.
Questo (art.35) determina che la Prova Tv per condotta violenta o gravemente antisportiva può essere utilizzata soltanto in caso di espulsione diretta. E Silvestre, contro il Napoli, è stato ammonito.