Il portiere azzurro Rafael è pronto a salutare Napoli, dopo anni per lo più vissuti in ombra ma anche una notte da grande protagonista a Doha 3 anni fa: «Napoli è stata un dono di Dio! Mia figlia è napoletana e qui c'è casa mia. Porterò sempre Napoli nel cuore. Qui ho conosciuto persone eccezionali. Ho vissuto cinque anni bellissimi a Napoli, l'amore per questa società e tifosi non li vedrò mai da nessuna parte. Però ora è arrivato il momento di cambiare».
Adesso però si volta pagina. «Ringrazio la società e il presidente, quando ho avuto l’infortunio è stato il momento più brutto della mia carriera. Quanto rientrai non era tornato ancora al top, perché ci vuole tempo per recuperare. Purtroppo dopo aver fatto cose buone per una partita sbagliata andai in panchina e non ebbi più tante occasioni. Peccato, ero dispiaciuto. Adesso mi sono ripreso al 100% e sto ancora bene. Voglio restare ancora in Italia, o comunque in Europa».
Sulla notte di Doha. «Ricordo che toccava calciare a Chiellini, e se segnava la portavano loro a casa. Sono riuscito a pararlo ma dopo sbagliamo ancora noi, però loro tirarono fuori, e poi arrivò all'ultimo la mia parata... ho ancora la pelle d’oca. L’istinto vale più della tecnica, sentivo con il cuore che sul rigore di Padoin e Chiellini sarei dovuto andare da quella parte. E’ stata una notte emozionante, questo ricordo mi rimarrà impresso per tutta la vita».
Lo Scudetto mancato: «Purtroppo non è andata bene, ma non siamo rammaricati perché abbiamo dato sempre tutto. Spero che il prossimo anno sia ancora meglio. Sono convinto che questa squadra può vincere».
Su Sarri. «E’ l’allenatore ideale per qualsiasi squadra, vive il calcio ogni secondo e ogni allenamento. Capisce molto di calcio e ha il dono della parola, riesce ad accendere il cuore in qualsiasi persona.»