Poi si parla del San Paolo. «Il sindaco è bravissimo a parlare... ma non sanno come si debba amministrare la città . C'è un dissesto da 1 miliardo e 600 milioni. Servono manager straordinari. A Capodimonte ci son dei francesi che amministrano in maniera esemplare. Siccome per le Universiadi i soldi vengono messi a disposizione dalla Regione Campania sono andato da Vincenzo De Luca, gli ho detto che non posso fare ogni volta in Europa la figura del pezzente, quando faccio venire al San Paolo il Man City o il Real Madrid. Al massimo gli butto fumo negli occhi invitandoli a cene che loro si sognano. Ma non basta».
Poi racconta un aneddoto: «Col Comune faccimao cane e gatto. Vennero a Dimaro per due giorni, e lì negoziammo tutto... passato e futuro e ci facemmo pure le foto con la stretta di mano. Poi mi chiamano: "Purtroppo il Consiglio Comunale ci blocca, il Napoli quindi ci deve dare 400 mila euro in più". Lì ci siamo ribloccati. Vennero gli ispettori al San Paolo, e dissero che l'affitto equo sarebbe fra 450-550mila euro all'anno. Loro me ne chiedono invece 1 milione e 600 mila. vi rendete conto? Per uno stadio che quando sono arrivati tanti calciatori, le mogli mi dissero 'Come facciamo a fare pipì al San Paolo, dove mettiamo i nostri bambini?'. Io di notte costruì due bagni e una sala giochi per i bambini, gli feci una cinquantina di posti dedicati e loro si chetarono. La verità è che noi sopravviviamo».
Infine gli arbitri: «Ho sempre sostenuto che non debbano essere nè nella compagine della Federcalcio nè possano votare, perchè si comportano come una casta. Dovrebbero essere dipendenti della Lega Calcio, ma dopo il terzo errore vengono espulsi per tre anni».