Maurizio Sarri ha parlato al termine della sfida contro il Crotone, anche se sulla sfida con i calabresi si limita a dire «quando entro in campo sono sempre inferocito».
Il focus è tutto sul suo futuro. «Non so cosa rispondere. Nei prossimi giorni non ne ho idea di cosa farò. Ho fame, voglio andare a cena e voglio dormire. De Laurentiis ha detto che il tempo è scaduto? Forse ci sarà un po' di recupero... Deve parlare anche con la mia famiglia perché a Napoli non c'è in maniera fissa.
Se resto vorrei avere la percezione di potermi ripetere. Sappiamo tutti che il Napoli ha delle clausole per alcuni giocatori. Ma di pari livello non li trovi da altre parti se non a prezzi superiori. Se perdi Albiol a 7-8 milioni, visto che vedo pagare difensori 70-80 milioni altri che non valgono Raul, allora mi preoccupo un attimino».
«Perderemo Reina che è un punto di riferimento importante, tocca 35 palloni di piede a partita. E' una soluzione vitale per uscire dalle pressioni avversarie, perdiamo sia in campo che fuori. Quello è più preoccupante. E' carismatico, di grandissima personalità . Non finirò mai di ringraziarlo per quanto fatto».
«Sinceramente se dovessi cambiare mi piacerebbe andare all'estero. Non mi piacerebbe passare da questo amore totale verso questa squadra ad un'altra squadra italiana. Questa squadra che resterà nel mio cuore per sempre. Ma nella vita purtroppo finisce tutto e conviene far finire le storie quando è ancora tutto bello».
Sui tifosi. «Grazie al Napoli sto girando tutti gli stadi europei, ma questo è qualcosa di particolare. Questa è una delle poche tifoserie che vuole vincere ma non lo pretende. Hanno fatto festa perchè hanno vissuto emozioni, non perchè hanno vinto. Se per vincere si intende chi finisce nell'albo d'oro, non l'abbiamo fatto ma abbiamo vinto l'amore di un popolo. Ma questi tifosi devono vincere per 2mila motivi. Resta il rammarico perchè da quando esistono i 3 punti tutte le squadre che hanno superato quota 90 hanno vinto. Qualche anno fa questa squadra è arrivata a 24 punti dalla Juventus. C'è l'orgoglio per la crescita, per un gruppo straordinario. Siamo i primi che arrivano a queste quote e non vincono. Dopo la gara di Firenze ci siamo resi conto che più di secondi non potevamo fare. Perciò abbiamo deciso di puntare a questo record».