«Ho voluto Ancelotti perché è un grande che ha vinto dappertutto, non ha questa smania. Se viene a Napoli significa che gli piace la squadra, la città e la società . Questo allora mi convince più di ogni altra cosa. Non è uno che mi dà l'impressione di usare il Napoli per poi andare da qualche altra parte».
Su Sarri. «Non ho retroscena da raccontare sull'addio di Sarri. Sapete come sono andate le cose, ad un certo punto il tempo delle decisioni era scaduto e bisognava andare avanti. Non posso stare a disposizione degli altri, semmai sono gli altri a stare a disposizione del club. Sconto sulla clausola? Sconti non li posso fare, se mi si chiede di modificare un contratto e mi chiedi più soldi io inserisco la clausola. Ma ora la clausola deve valere...».
Su Hamsik: «Ci siamo visti io e Marek negli spogliatoi dopo la partita col Crotone. Gli ho detto: "Dove vai? Questa è casa tua, poi se vuoi andare via vai, ma io sconti non ne faccio...»
«La Juventus è difficile da battere, ma ha stancato. Noi abbiamo fatto un campionato bellissimo, solo nelle coppe siamo usciti troppo in fretta ma ritengo comunque che abbiamo fatto una cosa bellissima da poter raccontare ai 38mln di tifosi azzurri nel mondo. Al Napoli non manca nulla per diventare una forza del calcio italiano e non solo. Le milanesi fatturano molto di più di quanto fa il Napoli, ma noi siamo arrivati prima grazie a tanto lavoro, nonostante le critiche. Siamo pronti ad un'altra battaglia».
Sulle regole: «Mi sono battuto più di una volta per evitare che alcuni giocatori andassero in tribuna. Me li avrebbero 'sputtanati' come valore e si sarebbero sentiti esclusi. Perchè non facciamo più cambi possibili durante una partita, darebbero più valore ai calciatori». (la Uefa si è già mossa in questa direzione, introducendo nelle Coppe dal 2018-2019 il quarto cambio ma solo nei supplementari, ndr)
Sulle strutture: «Abbiamo tirato fuori gente come Insigne ed ora c'è anche Luperto dal settore giovanile. Il problema è che quando sono arrivato a Napoli dopo un fallimento, non mi è stato dato nulla. Le strutture sono un problema. Sullo stadio San Paolo non vengo aiutato da questa città . Devo trovare cento ettari che non siano inquinati e non è facile. Devo trovare dei sindaci intelligenti che mi lascino fare. Due anni fa feci un'offerta di 25 mln di euro per lo stadio, ma Auricchio disse che i 25 mln ce li avrebbero messi loro col Credito Sportivo. Poi zitto, non disse nulla, ma due mesi fa scoprì che il Credito Sportivo non gli ha mai dato questi 25 mln».
Sul calcio. «Dobbiamo chiedere al ministro della pubblica istruzione di inserire il calcio nelle attività didattiche per capire come si sta in campo. Mio nipote di 8 anni l'ho iscritto a una scuola calcio a Roma, perché senno' continuava a sfondarmi il salone... Però gli ho dovuto dire di celare il fatto di essere tifoso del Napoli (ride, ndr). Noi dobbiamo far capire il rispetto, l'importanza dello stare in campo, allora tutto sarebbe più semplice...»