E' scattata la corsa contro il tempo per il San Paolo. I tecnici del Comune e quelli del commissario per le Universiadi si sono incontrati per dare concretezza al progetto definitivo (tranne la pista e l'illuminazione, che verranno poi affrontati in seguito). Di fatto si può dire che cominciano oggi i lavori all'impianto di Fuorigrotta.
La parte più delicata riguarda la sostituzione dei sediolini, integralmente azzurri e finalmente adeguati alle normativa Uefa. Servono 90 giorni per i distinti, 72 per le curve e 85 per le tribune (dove saranno reclinabili e con braccioli). Alla fine il San Paolo scenderà da 62mila a 55mila posti.
Per assegnare il lavoro ci si baserà anche sulla capacità di ridurre i tempi stimati, visto che ce ne sono di capaci di lavorare a ciclo continuo con un abbattimento notevole dei tempi.
Dal punto di vista pratico ci sono due problemi da risolvere. Oltre alla "vergogna" di dover chiedere alla Uefa una nuova deroga (ripetutamente concessa solo dietro la promessa che sarebbero stati sostituiti entro fine 2017...), c'è il danno per il Napoli di non poter lanciare la campagna abbonamenti, visto che non è chiaro quando e per quanto alcuni settori dello stadio verranno chiusi.
Oltre ai sediolini, bisognerà occuparsi del risanamento, ripristino funzionale, impermeabilizzazione delle gradinate; dell'incremento dotazione di servizi igienici; dell'incremento punti di pronto soccorso, dei posti diversamente abili in carrozzella; predisposizione buvette mobili; sistemazione piazzale; manutenzione straordinaria opere in ferro e manutenzione straordinaria opere in cemento.