«Grazie città di Bari per la fiducia che mi avete accordato. Sono stato informato della situazione del Bari a Dimaro, ho sentito il sindaco col quale non ho avuto un grandissimo rapporto inizialmente. Mi cercano, mi invitano e poi non si fanno trovare. Non rispondevano per ore, mi dicevano di avere pazienza. Dopo uno scazzo iniziale, ci siamo intesi ed abbiamo fatto una proposta seria trovandoci d'accordo. Ho detto 'guarda non posso fare una commistione tra Napoli e Bari: il Bari è il Bari e ha la sua rispettabilissima storia, il Napoli ha un'altra sua storia e rappresenta il territorio da cui provengo».
«Il calcio in Puglia è una rosa rara, bisogna lavorare per riportarlo in Serie A non tramite il solito calcio, bensì una visione moderna del calcio provando a cambiare le regole del gioco. Il calcio è come la Livella di Totò, ci accomuna tutti».
«Squadre B? Soltanto un assist fatto alla Juventus, che così può piazzare i 45 giocatori che ha in più. Sono contrario, io volevo fare l'Under 23: aboliamo la Primavera, peraltro stavo retrocedendo se non fosse stato per lo spostamento di Adam Ounas. Se ho trenta giocatori, sicuro alcuni di questi potrebbero giocare nell'Under 23. I vari Rog, Diawara... non mi fate bestemmiare, se penso all'anno scorso mi vengono i malumori. Non mi si sarebbe patrimonialmente svalutati, chi non gioca cala di capacità reattiva e psicologica: si sente inadeguato».
Sui programmi per il Bari. «Dovremo cercare di ritornare in Serie A in modo molto rapido, anche per cercare di cambiare le regole che non permettono due proprietà in Serie A. Abbiamo dei competitor che non ci vedono di buon'occhio per via della nostra possibile risalita. Reja e direttore sportivo? Questa mattina erano tutti incazzati con me, alle 6.45 non ho resistito e ho iniziato a svegliare Giuntoli, Sacchi e tanti altri. Li vorrei da consigliori, e ho già trovato il nome per il vivaio: Filippo Galli, ex Milan. Ci vedremo tutta la nostra cultura acquisita per fare il massimo, sempre svincolati dal concetto Napoli. Sono l'unico presidente al mondo che si fa cedere i diritti di immagine dai calciatori, in Serie D essendo non professionisti...uno ha un limite e non può pagare più di 28mila euro e rotti di stipendio a calciatore. Con i diritti di immagine, noi possiamo implementare e convincere giocatori a giocare a Bari e poter fare certi tipi di discorsi».