Diego ripercorre la sua storia azzurra. «Me ne andai da Barcellona perché il presidente voleva delle cose che la squadra non poteva fare. Ogni giorno veniva al campo e già questo non mi piaceva, ognuno deve essere al suo posto».
«Grazie a quella squadra i napoletani si sono sentiti rispettati, forti. Prima ci dicevano "lavatevi". Noi con la palla abbiamo fatto sì che l'Italia ci rispettasse. Prima i giocatori non volevano venire qui, perché dicevano che non c'era lo shopping. Ridevo quando me lo dicevano».
Su Gonzalo Higuain: «Secondo me, visto che se n'è andato o dobbiamo più parlarne. Lui ha fatto un errore nel momento in cui ha deciso di agire alle spalle della società e dei napoletani. Se fosse andato via in maniera più pulita non sarebbe stato così odiato dai tifosi. Ma il modo che ha scelto è stato sbagliato. Andare via da qualsiasi altra squadra è un conto farlo da Napoli è diverso».
Sull'ipotesi dell'ingresso nel club: «Ho incontrato De Laurentiis e lo farò di nuovo. Sta vedendo di lavorare in alcune direzioni. Vedremo. Il presidente è un grandissimo uomo d'affari e se lo riuscirò a mettere in contatto con le persone giuste, riusciamo a fare qualcosa. I cinesi dicono che in 20 anni vorranno diventare un grande campionato».
Un nome. «Zielinski mi piace tantissimo».
Sulla sfida di Champions contro il Real. «Credo che se il Napoli riuscirà a recuperare Milik, potrà essere ancora più avvincente la sfida. Sarà una partita apertissima, e a Madrid non devono credere che il Napoli sia già fuori. Molti hanno pensato questo e hanno pianto dopo le partite. Barcellona e Real hanno giocatori che possono vincere le gare da soli, ma il Napoli ha gioco della squadra. Ecco perchè non è secondo a queste squadre. Mettiamo tutta la forza per passare il turno con il Real Madrid, perchè ce la facciamo».
Sullo Scudetto perso nel 1988: «Voglio smentire assolutamente le voci riguardo condizionamenti nella gara contro il Milan del 1988. Chi lo afferma dice una sciocchezza. Non c'è mai stata la camorra in mezzo, ne' mai ho mai sentito che Ferlaino abbia venduto una partita. E poi noi giocatori mica andavamo in campo per perdere, volevamo vincere. Mai esistito e mai esisterà ».
Su Diego Junior: «Ho capito i miei errori, ho capito di essere stato colpevole di non averlo avuto Diego vicino a me. Ho un figlio eccezionale con un cuore incredibile. Quanto tempo perso... E poi ora che lo guardo penso che mi sto guardando nello specchio».