Gli azzurri non solo non sono morti, ma addirittura sono in vetta al girone di fuoco. Sfideremo il PSg guardandolo dall'alto in basso.
Per la sfida con i Reds il tecnico azzurro Ancelotti rilancia Maksimvoic come terzino destro (come fece col Torino), che ha il compito di rimanere basso a fare da guardia su Mane. L'altra novità è Fabian Ruiz come esterno di centrocampo a sinistra e non Zielinski. In attacco c'è Milik con Insigne.
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson, Alexander-Arnold, Gomez, Van Dijk, Robertson, Milner, Wijnaldum, Keita, Mane, Salah, Firmino. All. Klopp. A disp: Mignolet, Fabinho, Lovren, Henderson, Sturridge, Moreno, Shaqiri.
Le mosse di Ancelotti mirano a tenere sempre tre difensori dietro per bloccare le eventuali ripartenze inglesi, mentre a centrocampo l'uomo in più consente di mettere pressione ai difensori e non consentirgli di ragionare troppo.
Le mosse già dall'avvio si rivelano azzeccate. Se è vero che in Champions occorre non prendere gol e sfruttare con cinismo quel che ti capita, la prima parte viene interpretata benissimo, visto che nel primo tempo non c'è un tiro che uno del Liverpool verso la porta di Ospina. Chi vede la Premier sa bene cosa significa riuscire a mettere la museruola a Salah e compagni.
Quel che manca al Napoli è l'incisività sotto porta. Gli azzurri costruiscono tre occasioni nitide nel primo tempo. La prima e la migliore all'11' con Insigne, che viene liberato in area al tiro ma il suo diagonale sfila di un soffio a lato (con Callejon e Milik che si lamentano perché erano soli in mezzo).
La seconda al 33' con Milik, che arpiona bene un cross basso, si gira benissimo e calcia, ma troppo centrale e Alisson respinge a mano aperta.
La terza sul finire di tempo, quando recuperiamo palla sulla tre quarto ma Milik sbaglia il filtrane per Insigne, che si sarebbe trovato solo davanti al portiere.
Due note di rilievo nel primo tempo: la prima è la sciocca ammonizione di Koulibaly sulla tre quarti avversaria (!), la seconda è l'infortunio di Keita che è costretto a lasciare il posto ad Henderson.
Un minuto dopo Fabian Ruiz impegna ancora Alisson che blocca. Lo spagnolo al 57' si dovra una grande occasione, perché entra in area e da posizione centrale anziché calciare cerca un dribbling e si fa soffiare il pallone.
Al minuto 67 arriva il primo vero tiro del Liverpool. Salah raccoglie un rinvio sbagliato di Fabian Ruiz e dal limite mira all'angolino, ma spedisce di poco fuori.
Subito dopo Ancelotti cambia l'attacco: dentro Verdi e Mertens, fuori Ruiz e Milik. Verdi fa l'esterno sinistro, e assumiamo un atteggiamento più speregiudicato.
Al 72' rischio: Ospina deve uscire sui piedi di Mane dopo un'incertezza della difesa azzurra.
Al 75' però andiamo vicinissimi al vantaggio: cross di Koulibaly dalla sinistra, Callejon arriva al volo e calci, Alisson è battuto ma Robertson spazza a un metro dalla linea.
Un paio di erroracci in fase di possesso inducono Ancelotti a richiamare uno stanchissimo Hamsik. Dentro Zielinski all'81'.
Un minuto dopo l'occasione più grossa del match: Verdi apre per Mario Rui, Mertens si avventa in anticipo e al volo stampa la palla sulla traversa, poi Insigne viene spostato via di spalla da Van Dijk mentre cerca di spingerla dentro di testa a un metro dalla porta. Che scalogna!
Il Napoli spinge, ma rischia ancora: ci vuole una super uscita di Ospina per fermare Salah lanciato a rete.
Sarebbe un pareggio da applausi, ma il destino è giusto e ci regala il gol del vantaggio al 90': Callejon scappa via e crossa basso in mezzo, Insigne si allunga il più possibile in scivolata e spinge dentro al sacco, 1-0!!
Mancano tre minuti, in cui spazziamo via la palla il più lontano possibile una, due, tre, dieci volte. Si fa così, quando si è maturi.