Aurelio De Laurentiis ha preso parte alla inaugurazione del club a lui dedicato a Solopaca, in provincia di Benevento. Nel corso del pomeriggio ha poi rilasciato alcune dichiarazioni. «Devo ringraziare il Sindaco e la città di Solopaca per questa accoglienza. Sono contento. Qui c'è una terra che mi sta dentro al cuore, perché col vino coltivate una realtà straordinaria che sta spopolando».
Su Ancelotti. «Lui è un esempio, ha vinto dappertutto dal Real Madrid al Milan, al Bayern Monaco, al PSG e al Chelsea. Gli manca solo il Napoli... e mi son detto che se lo porto a Napoli mi darà qualcosa in cambio. Gli avevo dato 9 partite per ambientarsi e lo ha fatto perfettamente. La mattina prima della partita col Liverpool, ci siamo sentiti a telefono per scambiarci delle idee, lui mi disse 'presidente questa stasera la vinciamo' e io risposi che mi godevo la partita. All'87' ero lì allo stadio che aspettavo il gol e poi è arrivato».
Sul mercato. «Ho parlato di Piatek sia con Preziosi che col suo agente, ci dobbiamo rincontrare. Bisogna vedere se ha la possibilità di rendere nel Napoli come rende nel Genoa e bisogna vedere se con Ancelotti sia utile su una causa comune. Noi abbiamo cambiato più di 20 calciatori, devono entrare dal primo minuto ancora Younes, Meret e Ghoulam. Sono curioso di vedere Younes all'opera e soprattutto bisogna dargli tempo. Lasagna? E' buona, piace a tutti i napoletani».
Sullo stadio. «C'è molto da lavorare, il San Paolo non ha condizioni ottimale. Le Universiadi rallenteranno i tempi di lavoro, ringrazio la Regione perché ha messo a disposizione ulteriori somme che non ci sarebbero state. Verranno aggiustati i sediolini, rifatti bagni, sediolini, spogliatoi e impianti elettrici. Poi bisogna capire in un negoziato con il Comune laddove si vuole assegnare al Calcio Napoli per i prossimi cento anni oppure se si voglia fare una momentanea lunga concessione così come c'è stata per tanti anni. C'è tutto da vedere e da discutere. Si passa sempre di più dal tifoso da stadio reale a quello virtuale. I tifosi napoletani sono 40 milioni di persone, ben diversi dai 50mila che affollano il San Paolo. Noi ci dobbiamo preoccupare degli uni e degli altri. Lo Stato non ha investito nel calcio. In Inghilterra dal 1984 hanno imposto delle regole rigide sul calcio e hanno avuto i loro effetti».
Sulle Nazionali. «Ci sono ancora da mettere a punto parecchie regole. Le istituzioni non favoriscono i club quando i calciatori vanno in Nazionale. I tifosi mi chiedono di vincere però poi vedo che mi arriva Insigne stanco in vista di Udine e PSG. Qui ognuno tira l'acqua al proprio mulino, bisogna smetterla e trovare un mulino comune».
Sulla Champions. «Il PSG? Loro hanno Mbappé, Neymar e Cavani? Noi abbiamo Ancelotti... Piuttosto vorrei sapere come la vogliamo mettere con sta storia delle scommesse che è venuta fuori... Qui si potrebbe anche azzerare tutto con soltanto tre squadre, così sentivo dire ieri».