Il presidente Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la riunione programmatica con il Comune di Napoli per i lavori al San Paolo. «Il Calcio Napoli non si contrappone al Comune, facciamo parte del comitato attuativo sui lavori al San Paolo e garantiremo che non vengano chiusi interi settori durante la stagione in corso. C'è un confronto intelligente per favorire il pubblico».
Sulla convenzione. «Ci lavoriamo, ma ad oggi il problema è come far diventare il San Paolo più bello. Stadio nuovo? Ce l'ho sempre in testa nel caso in cui non trovassi un accordo col Comune. Se troverò un accordo col Comune penserò a come migliorare il San Paolo. Le Universiadi rallentano il nostro progetto presentato due anni fa, dove mettemmo a disposizione 18 milioni per avvicinare le tribune al campo, perché gli stadi sono fatti per giocare a calcio ma non per fare atletica. Noi siamo corretti, sono quelli che fanno la politica che non sono corretti. Siamo quasi a pietire dallo Stato di farci fare il nostro lavoro, ma lo Stato è assente. Ad Italia ’90 hanno rubato i soldi e hanno fatto gli stadi male. L’Italia deve essere in mano agli imprenditori, nessun politico ha mai capito l’Italia».
Su Insigne. «Soffrirà nel non poter andare a Udine, lui ci tiene alla maglia, è attaccato ai colori del Napoli. Vorrebbe farsi in mille per i suoi tifosi. Il Napoli ha tanti capitani, Hamsik è quello istituzionale. Non deve esserci una classifica di bravura e tutti devono essere bravi».