Il difensore senegalese Kalidou Koulibaly ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. «Sono francese e senegalese da quando sono nato, ma appena un anno dopo essere giunto a Napoli mi sono sentito già cittadino napoletano. Mi sento francese, senegalese e napoletano».
Sullo Scudetto. «Vincere è molto difficile ma stiamo provando. Il Napoli forse ti dà alcune cose ma ne toglie anche altre. Perché vinci e ci sono commenti positivi e forse ti rilassi e questo è sbagliato. Come lo è deprimersi per le critiche. Con Sarri dicevano che facevamo il calcio più spettacolare, ma non siamo stati capaci di tenere la testa concentrata per vincere. Forse quest’anno mister Ancelotti ci dà quello mancava l’anno scorso: la mentalità . Ci trasmette energia e veniamo tutti trainati. Abbiamo voglia di vincere».
Su Benitez, Sarri e Ancelotti. «Tutti grandi allenatori, ma anche diversi. Il calcio di Benitez e quella di Ancelotti si somigliano molto. Il calcio di Sarri era per me veramente bellissimo. Lui mi ha permesso di vedere il calcio e le partite in un’altra maniera. La sua filosofia era concentrata sulla tattica, tutto era previsto con lui. Oggi, quando guardo una partita di qualsiasi squadra, non la vedo più come quattro o cinque anni fa. E lo devo a lui».
«Benitez mi ha fatto scoprire il calcio vero. Io ero in serie B in Francia, poi in Belgio, lui mi ha dato la possibilità di andare per la prima volta in serie A, in un campionato molto importante».
«Ancelotti ha vinto molto, ma ha una umiltà e ancora voglia di vincere. Un uomo veramente perbene. Con lui spero di fare qualcosa di bello perché è uno che dà fiducia a tutti e penso che non si sentirà mai un giocatore parlare male di lui, perché ha grandi valori e trasmette serenità . A mia moglie dico sempre che spero, alla sua età , di essere una persona simile a lui».
Sul razzismo. «Quando ho firmato la gente diceva che l’Italia è molto razzista. Tra quello che pensa la gente o quello che dice e quello che è veramente la realtà c’è un mondo di differenza. Se un giorno dovrò andare via da Napoli, spero il più tardi possibile, è sicuro che piangerò. La gente parla a volte male di Napoli e non sa che cosa è Napoli. Quando non la vivi non puoi sapere che cosa è davvero».