Ecco le parole di Tuchel. «Cavani? Non posso dire ancora se gioca. Edinson è venuto con noi, si è allenato, poi decideremo se giocherà o meno».
Sul Napoli. «E' una squadra forte, compatta e che gioca da tempo insieme. Hanno tante qualità individuali in attacco e sono disciplinati in attacco. Sarà una grande sfida, ma vogliamo vincere. Siamo fiduciosi dopo Marsiglia e Lille, cercheremo di dare il massimo. Il primo match è stato molto difficile, il pari è stato meritato anche se potevamo giocare meglio».
Su Thiago Silva. «Thiago la stessa cosa, è il nostro capitano ed è super importante, un professionista con personalità ».
Su Buffon. «Ho tanta fiducia in Areola, ma Gigi può giocare e Gigi merita assolutamente di giocare qui, in Italia con una squadra che conosce. Sono molto fiero di avere sia Gigi che Areola, sono straordinari».
Sul modulo. «Giocare con 4 attaccanti? ...è una possibilità , ma potrebbe anche mandarci in difficoltà se perdiamo palla. Non possiamo rischiare troppo, siamo fiduciosi ma proveremo ad essere comunque offensivi».
Sul campionato francese. «Individualmente, fisicamente e tecnicamente hanno qualcosa di superiore rispetto alle Italiane, ma provando ad offendere sempre è chiaro che si scoprono di più e questo permette al PSG di segnare di più. In Italia invece studi esageratamente la tattica e la fase difensiva. Non so se sia un bene o un male, dipende dai gusti».
Su Ancelotti. «Carlo è una persona veramente speciale. Lo sappiamo tutti, ha il potere che hanno in pochi: le sue squadre diventano le seconde squadre di tutti. Quando non sai per chi tifare, tifi per la squadra di Ancelotti! Aneddoti? Sono legati a Parma e alla Juve, mi chiamò lui dandomi la certezza che ci sarebbe stato lui. Sentivo le voci di Lippi, lui mi disse che era tranquillo che sarebbe arrivato lui alla Juve. Un anno dopo vinse la finale di Champions contro di noi e quindi, vedi, ha saputo rifarsi (ride, ndr)».
Sulla stagione scorsa. «C'è stato un lungo momento di una settimana nel quale ho pensato di non vincere più lo Scudetto, per dei meriti evidenti del Napoli. Oggi non so che differenza c'è col Napoli di Sarri, però balza all'occhio però la consapevolezza diversa che mi sembra abbia il Napoli nel gestire le gare. Gli altri anni sciorinava un calcio eccezionale, bellissimo per palati fini ma sembrava sempre che se non andasse a duemila all'ora poteva crollare tutto. Adesso vedo una squadra che dà alla partita il ritmo che la partita richiede, con una gestione più consapevole della gara».