Ancora sul mercato. «Non abbiamo ancora visto Meret e neppure Younes, che sembra essere una furia della natura. Poi dobbiamo rimettere dentro Ghoulam, c'è anche Chiriches che deve rientrare e Verdi che ha giocato poco».
Su Ancelotti. «Lui è un grande, sia come uomo che come allenatore. Ancelotti ed io ci sentivamo da cinque anni: era un mio obiettivo. Al di là dei sogni avevo la condizione che prima o poi ci sarebbero state le condizioni per portarlo a Napoli, e finalmente ci sono state! Carlo ha trovato finalmente una casa italiana, e guardate che casa. Da lui uno può aspettarsi qualsiasi tipo di dichiarazione. E’ estremamente capace ed è dotato anche di tanta umiltà . Le sue affermazione dicono sempre: "Io sono qui, amo la città ed i napoletani, dopo tanti anni lontano dall’Italia mi sento di rinascere in una squadra piena di talenti che sto allenando e scoprendo". Quando dissi che ci volevano 7-8 giornate prima di farlo ambientare ho esagerato, ci ha messo di meno. Ha fatto tesoro del calcio di Sarri impostando però quella che è la sua idea di gioco. Nel suo 4-4-2 alcuni rendono di più de altri meno ma tutti giocano».
Sullo Scudetto. «Non è ne' un sogno ne' un'utopia. Serve pazienza ed un occhio più oggettivo del VAR per avere un campionato più rispettoso ed equilibrato per tutte le società . Per me il Napoli se la può giocare e così faremo fino alla fine».