Giusto applaudire il Napoli comunque, per quello che ha fatto, e dire che meritava di andare avanti per quel che ha fatto nelle precedenti 5 sfide. Ma è giusto anche dire che ad Anfield il Liverpool ha dimostrato di meritare una vittoria più larga, visti i gol che si sono divorati.
Per la sfida contro i Reds, Carlo Ancelotti si affida a quello che ormai è il Napoli della Champions, con Maksimovic terzino destro e Fabian Ruiz esterno di centrocampo sul lato opposto. Albiol dopo il turno di riposo in campionato va regolarmente in campo, tandem offensivo dei piccoletti Insigne-Mertens.
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson; Wijnaldum, Henderson, Milner; Salah, Firmino, Mané. All. Klopp
NAPOLI (4-4-2): Ospina, Malksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui, Callejon, Allan, Hamsik, Fabian, Insigne, Mertens. A disposizione: Karnezis, Hysaj, Ghoulam, Diawara, Zielinski, Ounas, Milik. All. Ancelotti
Nessuno in campo crede alla possibilità che la Stella Rossa fermi il PSG, per questo il match di Anfield viene giustamente vissuto come una finale dai 22 in campo. Lo capisci vedendo il Liverpool che non parte subito all'arrembaggio, perché sa che subire un gol lo costringerebbe a farne 3. Su quel golletto il Napoli invece punta tutto, ma dopo una partenza positiva diventa arruffone e frettoloso.
Gli azzurri scelgono sempre le soluzioni più complicate, e quando sono "obbligati" a far le cose facili le sbagliano. Hamsik ne combina 2 o 3 da matita rossa, ma non è il solo. Koulibaly ad esempio lascia un buco clamoroso a centro area (7'), ma per fortuna Salah anziché tirare subito prova lo stop e lo sbaglia. Maksimovic si fa bruciare da Milner (8') di testa ma la palla è alta. Un errore in uscita propizia pure un gol inglese, ma Mané lo realizza in netto fuorigioco (21').
Nessun errore però è così grave come quello di Ospina, che al 33' si fa beffare da un tiro lentissimo di Salah (che si libera troppo facilmente di Mario Rui) facendoselo passare sotto le gambe, 1-0.
L'egiziano per fortuna ci grazia in avvio di ripresa, quando uno scriteriato colpo di tacco di Mario Rui lo mette in condizione di presentarsi davanti a Ospina, graziato da un piattone che finisce fuori.
Il match si apre e diventa anche spigoloso, ma è sempre il Liverpool che si fa preferire. Anderson impegna Ospina dalla distanza (61'). Milner sfiora il palo al 63'.
Ancelotti intanto cambia, mettendo Zielinski e tirando via Fabian Ruiz. Poco dopo dentro anche Milik per Mertens e Ghoulam per Mario Rui.
I cambi danno vivacità agli azzurri. Al 71' proprio sull'asse Ghoulam, Milik, Zielinski nasce una buona occasione, ma il tiro è alto.
Il Napoli si sbilancia, e il Liverpool colleziona occasioni. Ospina compie un doppio miracolo su Salah lanciato a rete, poi tocca a Albiol fermare Mané che stava per presentarsi solo davanti a Ospina. Al 76' altro miracolo di Ospina su Mané da tre metri, che poi si divora il raddoppio anche all'87' e poi lo farà anche al 93'.
Ma le occasioni ci sono anche per il Napoli. Al 78' Callejon si divora il pareggio: Milik lancia Insigne, Lorenzo crossa sul palo lontano e José di piatto da tre metri spara alto!
All'88' Insigne dal limite controlla bene ma spara alto anche lui.
Chiudiamo con Koulibaly centravanti e al 91' succede l'incredibile: Milik raccoglie palla e da due metri calcia addosso a Alisson la qualificazione.