Giocare il 26 dicembre. «Secondo me è giusto giocare anche il 26, il calcio è una delle forme di intrattenimento più amate dagli italiani, è giusto passare delle ore in famiglia ma anche fare le cose che piacciono, come venire a vedere le partite. Il pallone è il regalo che va più di moda per i bambini, è giusto che facciamo il nostro lavoro dando la possibilità alla gente a casa di poter vedere il calcio».
Sul Napoli. «Vogliamo riprenderci subito dopo il passo falso di Verona, ma non dobbiamo essere nervosi perché abbiamo di fronte un avversario che sa come stare in campo. Dobbiamo sapere quando andare ad affondare i colpi. Ancelotti è uno dei migliori se non il migliore in Italia e avrà saputo ottimizzare il buon lavoro fatto da Sarri mettendoci la sua esperienza creando una macchina precisa».
Differenza tra il Napoli di Sarri e quello di Ancelotti. «Quello di Sarri era un calcio fatto più di schemi e ripetitività di azioni, anche in velocità e simili, poi quando c’era la possibilità di entrare si trovavano degli spazi. Ancelotti sceglie più il momento di quando aggredirti o quando lasciarti campo. Sono due filosofie diverse ma pericolose entrambe. Ancelotti fa un po’ di paura perché è veramente uno che le ha vissute tutte, conosce la materia e sa quando è il momento di attaccare o difendere».
Sulla formazione. «Abbiamo quasi tutti a disposizione. Miranda non ha recuperato, Asamoah rientra e ci dovrebbe essere, Joao Mario è a disposizione. Nainggolan ci spiace non averlo perché è un giocatore fortissimo ma le regole in una squadra sono importanti come il pallone. L'Inter di Zhang ha preso questa decisione e io devo far rispettare le regole».