Su Ancelotti. «Sinceramente è un grandissimo onore lavorare con lui, è una persona perbene ed è un vantaggio per me».
Sullo Scudetto. «Il campionato non è finito, anche se è difficile. Cerchiamo di continuare sulla nostra strada, fare più punti possibili per accorciare».
Sulla Coppa Italia. «Saranno partite toste, non sarà facile per noi fare avanti ed indietro da Milano. L’avversario è di grandissimo livello, stiamo preparando bene il match ed in testa c’è il pensiero di vincerle entrambe».
Sull'Europa League. «Rimane un obiettivo, dobbiamo concentrarci sulle partite che dobbiamo giocare: bisogna vincere».
Su Napoli. «Da quando sono arrivato sono cresciuto molto, sia con Sarri che con Ancelotti. Sarri m’ha fatto crescere tanto, non è stata una scelta sbagliata arrivare a Napoli. I tifosi poi sono fantastici. Li vivo abbastanza bene, sono calorosi e fa piacere fino ad un certo punto: è un affetto positivo, se i tifosi stanno vicini ai calciatori».
Quel gol con il Chievo... «È stata una giornata non facile da dimenticare, arrivò in un momento in cui giocavo poco: un gol al 90’ che fa esplodere lo stadio, mi ha fatto rimanere senza parole. Tornai a casa, trovai messaggi dappertutto: sulla porta trovavo le lettere di ringraziamento (ride, ndr). Ero orgoglioso».
Sui cori razzisti. «Penso che il calcio debba essere una cosa che rende contenti e felici tutti, non una cosa contro colori e razze. Dev’essere un divertimento, un lavoro che rende felici le persone».
Sui compagni. «Compagni con cui ho stretto di più? Con Ounas mi trovo bene, sono legato a tutti. Adam sta trovando spazio e sono contento per lui, è un giocatore forte e spero che ne abbia ancora per dimostrare il suo valore. Fabián? A volte mi chiedo se sia più grande della sua reale età , ogni volta glielo chiedo e ridiamo. È una meraviglia vederlo giocare. Zielinski? Per me è un fuoriclasse».