Però è chiaro che bisogna porsi tante domande sulla batteria di attaccanti che abbiamo.
Esiste un confine molto sottile tra "vivere un momento no", ed essere invece "congenitamente incapaci di segnare tanto". Viene il dubbio forte che da quelli che ci sono adesso, stiamo sommando il loro "momento no" ad una "incapacità realizzativa congenita".
In sostanza, l'Insigne visto a inizio stagione era l'eccezione mentre quello di adesso è la regola: 1 ne azzecca e 4 ne sbaglia. Ma non lo scopriamo oggi, è sempre stato così.
Il Mertens visto con Sarri è stato qualcosa di difficilmente replicabile, e infatti non si è mai replicato.
Milik rimane ancora nel limbo del "vorrei ma non ci riesco", ma non ce lo vediamo nei panni del trascinatore che mette paura alle difese.
Vero è che se i loro attaccanti valgono 350 milioni se sommati, un motivo pure ci sarà . A loro di palla buona ne basta una, e se devono sbatterla dentro ce la sbattono.
La partita
Per la sfida contro i granata, Ancelotti conferma quasi integralmente la formazione vittoriosa a Zurigo. Gli unici cambi sono in difesa, con Ospina che va tra i pali e Hysaj si sistema a sinistra.
FORMAZIONI UFFICIALI
NAPOLI (4-4-2): Ospina, Malcuit, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj, Callejon, Allan, Fabian Ruiz, Zielinski, Insigne, Milik. All. Ancelotti
TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri, Lukic, Rincon, Ansaldi, Aina; Berenguer, Belotti. All. Mazzarri
Il primo tempo contro i granata è il manifesto dei problemi del Napoli attuale, che gioca bene e produce tante palle gol ma non le sfrutta. Milik fallisce la girata a 4 metri dalla porta (15'), e poi per altre due volte arriva con un soffio di ritardo in scivolata a un metro dalla porta vuota (17' e 32'). Altre due volte arriva al tiro, ma troppo morbido e finisce tra le braccia di Sirigu.
Due errori grossi li commette pure Insigne, che per due volte si trova davanti a Sirigu ma gli spara addosso (21' e 28'). Il folletto di Frattamaggiore trova poi il modo di beccarsi un'ammonizione sciocca, che lo costringerà a saltare la sfida di Parma.
Almeno 6-7 palle gol, alcune anche clamorose, non sfruttate.
E ci va pure di lusso quando al 45' Koulibaly si getta a corpo morto su un tiro di Rincon a botta sicura da dentro l'area di rigore.
Eppure sbagliamo altre occasioni. Fabian Ruiz dal limite costringe Sirigu a un grande intervento con l'aiuto del palo (51'). Al 61' riusciamo nella complicata impresa di sprecare un contropiede 3 contro 1 (!!!), con Insigne che si incarta e serve male Milik, che più di impegnare Sirigu dalla distanza non può fare.
Al 67' Milik perde un altro duello con Sirigu: il polacco gira subito un pallone vagante in area, ma il portiere respinge in tuffo nell'angolino.
Ancelotti prova a dare la scossa con un doppio cambio ultra-offensivo: dentro Mertens e Verdi, fuori Callejon e Fabian Ruiz. Zielinski arretra accanto ad Allan, Verdi si piazza a destra, Insigne a sinistra e Mertens accanto Milik.
Al 73' centriamo il secondo palo. Stavolta clamoroso. Insigne la piazza a giro benissimo dallo spigolo dell'area, Sirigu resa immobile ma la palla centra in pieno il palo. Sfortuna doppia, perché c'erano Mertens e Malcuit in agguato, ma la palla passa giusto in mezzo ai due.
All'86' su angolo di Verdi, Mertens la spizza sul primo palo, e Koulibaly a mezzo metro dalla porta la sfiora appena mandando fuori.
Nel finale rischiamo addirittura la beffa. Siamo tutti in attacco e scatta il contropiede solitario di Aina, ma ci mette una pezza mostruosa Allan. Due minuti lo stesso Allan è costretto a un altro recupero su Belotti, che Fabbri giudica falloso. Secondo giallo e rosso, poi corretto dal VAR che "dirotta" l'ammonizione su Malcuit, autore stavolta lui di un recupero prodigioso in corsa.
La partita si chiude al 95', con molti mugugni per quello che sprechiamo, ma anche applausi per quanto produciamo. E tanti interrogativi su quello che siamo...