Il suo Napoli. «Siamo una squadra con una chiara identità . Quando abbiamo perso l’identità sul campo, quando abbiamo perso questa chiarezza, ci siamo un po’ smarriti. Molto di meno adesso e molto di più nella parte iniziale del campionato. Adesso, obiettivamente, partite sbagliate nell’ultimo periodo ce ne son state poche. Sicuramente Milano».
Differenze. «Agli attaccanti non chiedo la continuità , ma di sapere il momento in cui devono dare il 100% di quelle che sono le loro qualità . Da loro le pause le accetto. Non le accetto invece da centrocampisti come Fabian, Zielinski, Diawara».
Sulla Champions League. «La nostra miglior partita stagionale è stata a Parigi. Mi piacque la personalità , la voglia di giocare, di comandare il gioco, di avere chiarezza. Preparammo molto bene la partita. L’uscita dalla Champions ci ha un po’ demoralizzati, anche perché siamo stati veramente vicini alla qualificazione. Potevamo starci anche noi adesso in mezzo a quelle 16».
Sull'Europa League. «Possiamo arrivare fino in fondo, visto che questa squadra negli ultimi anni è arrivata molto vicina alla vittoria. A un passo dallo scudetto l’anno scorso e questo diventa un po’ frustrante. Però non bisogna perdere la fiducia. Rimango dell’idea che questa squadra è molto vicina a vincere».
Il regalo nel contratto tra Ancelotti e De Laurentiis. «...deve farmi incontrare De Niro.»