Il tecnico azzurro Carlo Ancelotti ha parlato a Roma all'Università di Tor Vergata, dove ha ritirato il premio Etica nello Sport. «Sono stato nove anni all'estero e non ho ricevuto mai un insulto. Mi ero scordato che qui si viene insultati. Dobbiamo migliorare la cultura dello sport e le infrastrutture, a partire dagli stadi come quello di Napoli. Tornare in Italia mi ha fatto ricordare quanto è bella, ma dobbiamo crescere molto».
«Il Napoli ha un progetto vincente, ma bisogna fare il passo in base alla gamba che si ha. La società è ripartita dopo un fallimento e adesso, dopo solo dodici anni, siamo stabilmente in Champions League e nei primi posti della classifica. La società non ha debiti. Poi, se progetto vincente significa vincere un campionato o alzare una coppa credo che sia nelle corde del Napoli».
«Ci sono dei miglioramenti da fare, ma tutti lavoriamo in quella direzione. C’è la volontà di crescere, di vincere, ma stiamo anche attenti a rispettare le regole che ci impongono. Stiamo investendo nei giovani, come dimostrano Meret e Fabian Ruiz. Questo è il nostro piano per arrivare a vincere».
«Ai miei presidenti dico sempre una cosa, nel calcio ci sono tre possibilità . Si può vincere, pareggiare o perdere. La cosa peggiore che può capitare è perdere, niente di più...»