«Sono stato al Milan otto anni, voglio battere questo record con il Napoli».
L'utilità o meno dei dati del match. «Non li trovo utili in senso assoluto. Non credo che sapere quanto corre un giocatore sia importante, o se faccio più possesso rispetto all'avversario, perché non è detto che se fai possesso vinci. Noi abbiamo sviluppato una nuova tecnologia che ci dice se un giocatore ha fatto la scelta giusta o sbagliata».
Il rapporto con il figlio Davide. «Ha avuto il culo di lavorare al Bayern Monaco, al PSG, Real Madrid. Dopo Monaco ha fatto il corso di allenatore, è molto bravo (si commuove ndr)».
Il rapporto con la dirigenza. «Il binomio società allenatore è una componente molto importante. La sintonia è fondamentale. Ricordo presidenti presenti o distaccati, per un allenatore è importante sapere che la società è dietro di te fino all'ultimo giorno. Poi insieme si discute se continuare o meno, ma è sbagliato proseguire quando non c'è sintonia. Si crea una crepa che porta a dei problemi».
Il turnover. «I calciatori vogliono giocare, chi non gioca maschera la delusione con il fatto di essere in un gruppo. E' quello l'aspetto più difficile da gestire. A questo serve il dialogo, di solito meglio essere diretti e sinceri. Il turnover è un aspetto importante per tenere motivato tutto il gruppo, ma è l'aspetto più complesso. In questo senso la presenza della società è molto importante».
Ancelotti e la stampa. «Prima c'era un rapporto molto più diretto, anche con la stampa. Oggi è filtrato. Tra Italia ed estero cambia molto... quando fai una conferenza stampa in Italia e dici chi gioca la conferenza è già finita. In Inghilterra non è così, non se ne fregano di chi gioca».
La Nazionale. «Avevo avuto anche dei contatti con la Nazionale. Parlai con i dirigenti, ma a me piace stare sul campo e allenare».
La gestione del dopo-Sarri. «Non ho mai imposto niente ai miei ragazzi. Ho sempre chiesto la loro disponibilità , soprattutto ai centrocampisti per il modo di difendere più alto o più basso. E tutti mi hanno dato grande disponibilità . In generale quando si porta qualcosa di nuovo non trovi opposizione. Se c'è l'imposizione invece è diverso, serve il coinvolgimento. Abbiamo provato ed è andato bene e così abbiamo continuato».
«Moltissimi calciatori mi hanno dato tante idee nella mia carriera. Di solito non voglio mai stare nè sopra nè sotto i calciatori, che sia Cristuiano Ronaldo o chiunque altro. Perchè prima del calciatore c'è sempre la persona».