Lorenzo Insigne ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Ecco alcuni passaggi. «Mi scoccia arrivare a un passo dal successo e poi trovarmi senza niente tra le mani. Questo dà fastidio anche ai miei compagni di squadra di questo Napoli che è fortissimo e che meriterebbe di regalarsi una soddisfazione».
Scudetto. «Stavolta alla Juve sono stati bravissimi, più che in passato. Però noi siamo stati ancora lì: ricordate i pronostici dell’estate scorsa, le previsioni? Non mi pare di ricordare che ci venisse concesso credito... Finiranno quinti, finiranno sesti. Eccoci: siamo secondi».
Lo scudetto dello scorso anno. «Una ferita difficile da suturare, assieme all'eliminazione dal Mondiale è la grande sofferenza che mi porto dentro».
Sula condizione fisica. «Sto quasi bene. L’obiettivo è Londra, è chiaro che il pensiero sia quello. Affrontaremo una squadra che ha talmente tanta qualità da non poter scegliere quale sia il migliore. Ma vogliamo arrivare a Baku. E' il nostro folle desiderio».
Napoletano nel Napoli... «Le pressioni sono maggiori perché la gente da te si aspetta di più. A volte le responsabilità ti caricano, ma ci sono anche momenti in cui possono essere controproducenti e quindi negative. Non siamo macchine, ricordiamocene, un periodo buio è inevitabile»
Mercato. «In questa fase non ci penso neppure. So bene che magari in giro possa esserci qualcuno che mi stimi. Ma non esistono squadre, né interessamenti. Ho il dovere di pensare, senza essere immodesto, che in questi anni con il Napoli abbia dato qualche dimostrazione di ciò che so fare. Il fatto che sto con Raiola non dice niente... siete liberi di non crederci, ma l'ho scelto solo perché lo ritengo con Jorge Mendes il più forte in circolazione, un’autorità in materia. Ma non c’è dietrologia. Finché starò qui io darò sempre il 110 per cento e qua voglio starci a lungo».
«So anche che ho ventotto anni e che possa capitare, in carriera, di ritrovarsi dinnanzi ad un’offerta, come dire?, irrinunciabile. Questo sì, può succedere».