Hysaj 5.5: Chiusura fantastica al 25 su Pandev. Per il resto una prova insipida, condita da due ghiotte occasioni nelle quali non si capisce perché non tira. Si becca un giallo.
Maksimovic 5.5: Sonnacchioso in più di una circostanza, tenuto conto che Pandev non è proprio un fulmine.
Koulibaly 6: Un'altra partita giochicchiata, tanto che Kouamé fa un figurone. Nel finale comincia ad alzare i giri e sfiora anche il gol.
Callejon 5: Si divora il raddoppio allo scadere del primo tempo (anche se Radu ci mette molto del suo). Quell'errore peserà come un macigno sul match.
Allan 6: Deve correre e giocare, con la conseguenza che per fare due cose finisce per farle così così entrambe. Come era successo ad Empoli, spesso si ritrova da solo in mezzo a un paio di avversari che avanzano. Dopo un'ora esce.
Fabian Ruiz 5: Comincia con un retropassaggio assassino, segno premonitore di quel che sarà la sua serata. Abbastanza statico, nessuna traccia di accelerazioni vere.
Mertens 6.5: Si piazza spesso dietro Milik, venendo fuori area. Così nasce il gol, e pure l'assist che Callejon non sfrutta. Nella ripresa fatica in mezzo agli spazi troppo stretti. Però nel finale sfiora il bis con l'aiuto di una deviazione.
Milik 5.5: Comincia sfiorando la traversa, in seguito si vede solo sporadicamente. Due colpi di testa pericolosi sui quali si ha la sensazione che potesse fare molto di più.
ENTRATI
Insigne 5.5: Geniale ma imperfetta l'imbucata per Milik. Senza senso il tiro da 30 metri al 92'.
Mario Rui 5: Spara 4 o 5 cross in mezzo più o meno ad altezza d'uomo.
Ounas sv Tre tiri in pochi minuti. Con egosimo, ma almeno ci prova.
ALLENATORE
Ancelotti 5: Finché il Genoa non resta in dieci, il suo Napoli è deludente e fragile e avrebbe meritato di essere sotto. Però è anche peggio quello che si vede dopo, perché se sei avanti (immeritatamente) e con l'uomo in più, devi incanalare la partita in tutt'altro modo. Nella ripresa fa i cambi più in funzione del futuro che in funzione di questo match. Però diventa difficile capire in che percentuale le colpe siano sue o della squadra che aveva chiaramente la testa altrove.
di Stefano Mastro