Anzitutto il legame professionale con Ancelotti. James lo conosce benissimo, ed entrambi sanno quello che uno vuole dall'altro.
In secondo luogo l'esperienza del colombiano (che Lozano non può ancora vantare), che ha giocato negli ultimi anni nel Real Madrid e nel Bayern, maglie importanti che ti abituano a giocare con pressioni enormi e per traguardi che a molti fanno tremare le gambe.
E poi c'è proprio il prezzo. Real e PSV più o meno chiedono la stessa cifra, sui 40-45 milioni. Ma nel caso di James Rodriguez si può lavorare ai fianchi il Real per trovare una intesa più conveniente, cosa che difficilmente può accadere con il PSV.
Mendes sta lavorando per questo, facendo leva anche sulla volontà del ragazzo che tornerebbe di corsa a lavorare con Ancelotti.
Occhio però, da qui a dire che l'affare possa mettersi in discesa ne passa. Anzi la strada rimane molto ardua, anche perché c'è di mezzo una CopaAmerica che potrebbe attirare altri club di prima fascia sul giocatore, e poi c'è da lavorare anche sulla limatura dell'ingaggio (parliamo di cifre da 8 milioni a salire).
Il Napoli infatti dovrebbe imbastire un discorso anche con Adidas, sponsor tecnico individuale di James, e convincerla a sostenerne una parte in prospettiva di un eventuale maggior ritorno economico qualora il colombiano si rilanciasse in maglia azzurra.